Ikea è tutto tranne che una “semplice” fabbrica di mobili a buon mercato e non si è inventata solamente di vendere dei prodotti smontati. La questione riguarda il design nei suoi aspetti più nobili - su tutti la democraticizzazione - che il brand svedese negli anni ha onorato affrontando la materia in ogni sua declinazione: prodotti, sistemi, spazi, comunicazione, user experience. Ha anticipato coraggiosamente temi oggi scontati e ha saputo affermare la sua presenza in una misura che va oltre il truciolato e le brugole, tanto che oggi a Londra c’è una mostra dedicata esclusivamente alla borsa di plastica blu con cui la gente esce alla fine di una giornata nei grandi magazzini.
Ikea vintage: 5 arredi mai passati di moda, di nuovo in vendita
Prezzi stellari sul mercato di seconda mano e una passione per gli archivi sbocciata nella moda e nel design, sono stati i segnali che chiedevano un ritorno degli arredi del passato. Ecco il meglio della collezione Nytillverkad.
Courtesy Ikea
Catalogo Ikea 1985
Courtesy Ikea
Catalogo Ikea 1956
Courtesy Ikea
Courtesy Ikea
Courtesy Ikea
Courtesy Ikea
Courtesy Ikea
Catalogo Ikea 1973
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- La redazione di Domus
- 31 gennaio 2025
La verità è che quel design che è nomade, fluido, trasformabile, pieghevole, sfoderabile, richiudibile e tutti gli altri concetti che sanno un po’ di pandemia e coronavirus, Ikea li aveva tradotti in prodotti già da tempo e aveva intuito - prima che se ne parlasse così insistentemente - che il ruolo delle aziende d’arredo non è tanto quello di assecondare i comportamenti dei suoi clienti, ma di inventarne di nuovi e introdurli già sottoforma di risposta, ovvero di prodotto.
Partendo da un archivio sterminato di mobili e complementi fotografati negli iconici cataloghi e conservati nell’Ikea Museum - a cui Domus ha fatto visita qualche mese fa - e incentivata anche dal fenomeno abbastanza spontaneo di re-selling di vintage, Ikea da un po’ di tempo ha deciso di rimettere a “catalogo” alcuni dei pezzi che l’hanno resa celebre.
Li hanno osservati, provati, “aggiustati” per renderli più adatti al presente. E quegli oggetti, invecchiati veramente bene, sono tornati sul mercato in varie fasi negli ultimi mesi. Nei prossimi giorni la collezione Nytillverkad, di cui fanno parte sedute, mobili contenitori, ma anche tessili e decorazioni, tutti creati tra gli anni ‘50 e ’80, si arricchirà di una selezione ulteriore di pezzi. In gallery i preferiti di Domus.
Che nel 1985 comparve sul catalogo col nome di “Guide”. Il designer è Niels Gammelgaard che l’ha progettata in acciaio e truciolare e l’ha caratterizzata coi colori che dalla metà del secolo scorso hanno caratterizzato gli interni per tutto il ‘900.
È uno dei primi prodotti venduti smontati e nel ’56 veniva presentato come “un piccolo, delizioso oggetto dal design ultramoderno”. Non ha mai perso la sua freschezza e la capacità di adattarsi a spazi diversi, senza perdere in personalità.
Certo che la conoscete, ma non così: il più celebre prodotto Ikea rinasce col design di Noboru Nakamura che ha abbassato l’altezza dello schienale per “rendere la poltrona più social” favorendo la comunicazione. Oltre alla classica e Aaltiana finitura in betulla naturale, nasce la variante in nero e in rosso.
Voleva ispirarsi ai cartoni animati e ha creato una fantasia che ricorda i pop-corn. Anna Efverlund, storica deisgner di Ikea ha dato vita a un tessuto che è diventato un set di biancheria da letto, ma è venduto anche già tagliato per lasciare spazio alla creatività dei più ingegnosi.
Dimmi che sei nata negli anni d’oro del radical design, senza che sei nata negli anni d’oro del radical design. Completamente rivestita in denim e lanciata sul mercato nel 1973, Vårkumla è quello che ti pare, si usa come ti pare e si mette dove ti pare.