Un racconto visivo che attraversa la città friulana, restituendo il valore della metamorfosi che ha plasmato la sua identità urbana nel corso del Novecento. Tredici illustrazioni, raccolte in un calendario per il 2025, sono state realizzate dagli studenti dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Pordenone, dando vita a una nuova lettura sulla trasformazione della città. “Pordenone è una città dai mille volti, capace di raccontarsi attraverso molteplici prospettive: lo sguardo razionale dell’urbanista, quello strategico del politico, quello sensibile dell’ambientalista e quello sognante del cantore o del poeta” ha sottolineato Silvana Annichiarico, coordinatrice del progetto insieme a Bruno Morello.
Raccontare l’architettura con la grafica: gli edifici di Pordenone del ’900
Gli studenti della sede friulana dell’Isia raccontano la loro città attraverso illustrazioni che interpretano i processi urbani che hanno segnato il secolo scorso.
Illustrazione di Alberto Gava
Illustrazione di Enrico Sciardi
Illustrazione di Luca Martignon
Illustrazione di Raissa Tic
Illustrazione di Maryam Pompeo
Illustrazione di Lorenzo Buriola
Illustrazione di Alessia Tomeo
Illustrazione di Sofia Lucchese
Illustrazione di Anna De Lazzari
Illustrazione di Martina Spinacè
Illustrazione di Alessia Dorigo
Illustrazione di Denis Fejzo
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- La redazione di Domus
- 10 dicembre 2024
Il mezzo grafico enfatizza i dettagli e favorisce la creazione di connessioni visive, interpretando ed esaltando le caratteristiche principali degli edifici di Pordenone. Grazie a una palette cromatica definita e a un codice visivo appositamente ideato per questo progetto, il calendario offre una lettura inedita delle architetture.
I luoghi sono l’insieme delle storie e delle anime che li compongono. Pordenone, città di acque, di strade, di grandi opifici e imprese collettive, chiama oggi a raccolta la sua parte migliore, i suoi giovani designer, chiedendo loro di interpretare, attraverso segni e visioni prospettiche, uno dei volti più significativi della città, la sua architettura novecentesca.
Tommaso Salvatori, direttore di ISIA
I segni, i pattern e le forme riempite con le cromie diffusissime proprio a metà del secolo scorso garantiscono un racconto delle facciate e delle strutture più ampio, che coinvolge le caratteristiche intrinseche degli edifici, ma anche le loro storie e i loro intorni. Paolo Candotti, presidente del consorzio universitario di Pordenone, ha osservato che “dall’entusiasmo di giovani designer e dal loro lavoro di ricerca, osservazione e interpretazione, ha origine un racconto che rimanda a un’epoca e a uno stile di vita passati, ma che in realtà, con freschezza e innovazione, parla di presente e soprattutto di futuro”. Il calendario è stato stampato con il contributo della Fondazione CRO Aviano onlus.