Simbolo del museo e dell’esposizione stessa, la vetrina è il fulcro della mostra “Exposure. Arte, culture, moda dentro e fuori la vetrina”, curata da Katya Inozemtseva e Sara Rizzo, e visitabile al Mudec fino all’8 settembre 2024. Questa mostra invita i visitatori a esplorare, sia fisicamente che metaforicamente, la grande vetrina del museo per scoprire i diversi significati che un oggetto può acquisire quando esposto in una teca.
La meta-esposizione si sviluppa in tre episodi: un’installazione site-specific nello spazio dell’Agorà dal titolo “Luce dietro tracce incompiute”, di Mariana Castillo Deball; gli interventi di Theo Eshetu nelle sale della Collezione Permanente con il suo progetto “Crocodile on a ceiling”; la mostra “Exposure”, fulcro del progetto, che si sviluppa nelle due sale Focus del museo, e coinvolge artisti internazionali tra cui Mark Dion, Sam Durant, Damien Hirst e Candida Höfer.
Dopo la prima sperimentazione con “Rainbow”, un progetto espositivo trasversale presentato a febbraio 2023, il museo ripete l’operazione: anche stavolta la mostra non ha solo un tipico catalogo, ma è raccontata da un intero numero monografico della rivista Mu – Mudec United, che, seguendo la sua linea editoriale, offre approfondimenti sulla mostra e il suo programma, ma anche analisi trasversali sul tema dell’esporre e dell’esporsi.
Il paradosso della “vetrina della vetrina” sembra essere estremamente funzionale al tema, raccontato da artisti e cultori d’arte provenienti da tutto il mondo, coordinati dalla direzione editoriale di Carlo Antonelli.