“Così sono nati la Pencil Pro e i nuovi iPad Pro”: una conversazione con i designer Apple

Apple racconta a Domus come ha creato il suo prodotto più sottile di sempre e perché la nuova penna rappresenta il perfetto equilibrio tra prodotto, interazione e design dell'interfaccia utente.

Il nuovo iPad Pro M4 è il prodotto Apple più sottile di sempre. È più sottile di tutti gli iPad e di tutti i MacBook Air. Lo spesso è inferiore addirittura a quello del sottilissimo iPod Nano. Allo stesso tempo, è uno dei dispositivi più potenti dell'attuale lineup dell'azienda, computer desktop e portatili inclusi.

Come Apple ha ricordato più volte durante la presentazione dell'iPad Pro, il nuovo chip M4 che ha debuttato sui nuovi modelli è l’elemento abilitante che ha reso possibile il nuovo design. Senza l'efficienza energetica e i livelli di performance-per-watt del nuovo chip, gli iPad Pro 2024 non sarebbero stati possibili. 

Controllare l'integrazione verticale in modo così granulare da poter costruire un prodotto attorno a un chip e, allo stesso tempo, sviluppare un chip attorno a un prodotto è un vantaggio unico in un mercato in cui il design non comanda (quasi) mai sulle specifiche. Solitamente avviene il contrario: i progettisti si muovono entro i limiti di ciò che il mercato dell’hardware può offrire e devono adattarsi a vincoli su cui di solito hanno poco o alcun controllo.

Cosa è venuto prima, il tablet o il chip?

Questa considerazione fa inevitabilmente sorgere una domanda: è stata la visione del team di design a guidare il team di ingegneri verso l'M4 o, al contrario, è stata la possibilità di realizzare l’M4 ad aprire nuove possibilità e a ispirare i designer industriali? Abbiamo rivolto la domanda direttamente alla fonte in una conversazione con Molly Anderson e Stephen Lemay dell'Apple Design Studio, e Scott Brodrick, veterano Apple che lavora nel Product Marketing dell'iPad,

“Per tutti i prodotti abbiamo molti obiettivi: a volte una tecnologia li rende possibili, altre volte l'idea rimane lì a lungo prima che tutto si concretizzi. Direi che per l'iPad Pro avevamo davvero il desiderio di rendere il prodotto incredibilmente capace e all'altezza delle aspettative di chi vuole una macchina leggera, da usare tutto il giorno", dice l'Industrial Designer di Apple Molly Anderson. "Detto questo, l'obiettivo di renderlo più sottile, leggero, portatile e renderlo simile a un foglio di carta è sempre stato il nostro obiettivo. Volevamo farlo da molto tempo, ma poi abbiamo avuto bisogno che l'M4 e altre caratteristiche, come lo schermo OLED, ci permettessero di raggiungere questo livello di sottigliezza".

Un design di spessore

Apple ha una lunga storia di ossessione per la sottigliezza dei prodotti e una serie di presentazioni orami iconiche in archivio che illustrano fin dove sia disposta a spingersi per raggiungere l’obiettivo. Come quella volta che Steve Jobs, presentando il primo MacBook Air al MacWorld 2008, sfilò il portatile direttamente da una busta gialla da cancelleria. 

Il primo Air fu un'innovazione incredibile e allo stesso tempo un mezzo incubo per i primi che si azzardarono a comprarlo. Era poco potente e tendeva a surriscaldarsi a causa dell'assenza di un sistema di ventilazione adatto a raffreddare i bollenti spiriti del chip Intel che aveva all’interno. In tipico stile Jobs, la narrazione della visione superava magicamente i limiti tecnologici del prodotto. La trovata fu così efficace che quel prodotto, per quanto imperfetto, definì un’intera nuova categoria di prodotti: gli ultrabook.

Tuttavia, per Apple, la sottigliezza non è mai stata fine a se stessa, né è mai stata usata come caratteristica distintiva di un prodotto solo perché “si poteva fare”. Questo era vero nel 2008 per il MacBook Air ed è vero 16 anni dopo. Oggi la visione di quella che, due anni dopo, portò Apple della prima finestra fisica sui contenuti digitali: l'iPad di prima generazione.

"Se ripensiamo all'intento progettuale dell'iPad originale nel 2010, l'obiettivo è sempre stato quello di creare questa magica lastra di vetro che si comporta come un incredibile foglio di carta digitale", spiega Anderson. "La nuova generazione di iPad Pro, con i suoi 5,1 mm di spessore nella versione da 13 pollici, è l'espressione che più si avvicina a quell'idea originale. È un prodotto piuttosto denso, ma siamo anche riusciti a renderlo incredibilmente leggero. Sia il 13" che l'11" pesano circa il 25% in meno rispetto alla generazione precedente".

La macchina che sparisce

La sottigliezza, come concetto, racchiude dunque la volontà di creare una macchina che si dissolva nello sfondo, con l'hardware che diventa il supporto più discreto possibile per consentire un'interazione senza soluzione di continuità tra l'utente e il software.

"Quando pensiamo alla sottigliezza, dal punto di vista dell'hardware, siamo entusiasti di ciò che possiamo abilitare quando questa caratteristica ci permette di creare un prodotto che si può tenere a lungo con una sola mano. La sottigliezza e la leggerezza sono fondamentali per dare la sensazione di avere in mano un foglio di carta o un quaderno”, afferma Scott Brodrick del Product Team dell'iPad. “È un'idea incredibile per la libertà che offre all'utente e per le nuove esperienze che può offrire. Non ci siamo ancora del tutto arrivati, ma è un obiettivo che ci piacerebbe raggiungere. Come strumento di creatività, abbiamo già ottenuto molto. Immaginate di sentire quasi la superficie del tavolo, 5,1 mm sotto il dito o la matita: non c'è alcuna barriera tra voi e ciò che state creando, proprio come quando lavorate su un foglio di carta".

Avrei archiviato rapidamente questo commento come una narrazione di marketing in perfetto stile Cupertiniano se non avessi provato l'iPad Pro M4 per una settimana prima di questa conversazione. Certo che si tratta comunque di marketing, ma è anche vero che tenere con una mano una lastra di vetro e metallo spessa 5,1 mm o scriverci sopra appoggiandola su un tavolo con la nuova Apple Pencil Pro è un'esperienza completamente nuova e migliorata. Soprattutto se confrontata con l'ingombro e il peso del vecchio iPad Pro M2.

iPad Pro come sistema

Tuttavia, l'iPad non è solo un foglio di carta digitale creativo. È anche un computer versatile, grazie alle sue principali periferiche di input: la Apple Magic Keyboard e la Apple Pencil Pro.

"Abbiamo iniziato il processo di progettazione pensando all'iPad Pro come a un sistema. Quindi l'iPad stesso, combinato con la Magic Keyboard e, naturalmente, con la Apple Pencil Pro, è un sistema completo e coeso per i creativi", spiega Anderson. "Se li si guarda singolarmente, tutti gli elementi sono più performanti dei modelli precedenti. Eppure, se presi tutti insieme, creano un computer che pesa più o meno come il nostro Mac portatile più leggero, ma con in più la capacità e la flessibilità di avere input aggiuntivi, come il Multi Touch e la Pencil”.

La nuova Magic Keyboard offre un'esperienza di digitazione paragonabile a quella dei più recenti MacBook Pro M3. Un utente di lunga data della Magic Keyboard come il sottoscritto percepisce immediatamente. 
I progettisti Apple spiegano di aver lavorato alla tastiera con la stessa attenzione e lo stesso impegno con cui viene realizzata quella di un Mac portatile. La struttura in alluminio, altra novità fondamentale della Magic Keyboard, contribuisce inoltre alla sensazione generale di robustezza e, allo stesso tempo, a ridurre il peso grazie al contributo strutturale che offre al dispositivo.

"L'obiettivo era quello di far sì che ogni interazione con la superficie della Magic Keyboard fosse eccezionale come quando si lavora su un MacBook", aggiunge Anderson. "Il modo in cui la avvertiamo sotto le mani quando si digita, la qualità del trackpad, lo spazio che si ha a disposizione, l'interazione con il materiale su cui si appoggiano i polsi: tutti questi elementi, combinati, la rendono un prodotto molto più potente del modello precedente”.

Apple Pencil Pro

Sebbene la Magic Keyboard sia una gradita aggiunta alla configurazione dell'iPad, si tratta comunque di un accessorio molto costoso. Il prezzo, per quanto commisurato alla qualità, finirà per scoraggiare più di un utente facendogli preferire prodotti compatibili più economici. 

Non è questo il caso della nuova Pencil Pro, invece, il primo aggiornamento dello stilo per iPad da sei anni a questa parte. Lo stilo costa quanto il modello precedente, pur rappresentando un enorme salto di qualità tecnologico. Se acquistate un nuovo iPad Pro (o un nuovo iPad Air), fatevi un piacere e investite 149€ aggiuntivi per aggiungere la Apple Pencil Pro al vostro setup. It’s that good.
Il motivo, ci hanno detto i designer di Apple, è da ricercarsi nelle numerose e iterazioni di design che hanno portato alla creazione del prodotto, con aggiornamenti hardware attenti e mirati delle funzioni. Inoltre la nuova UI che integra la Pencil Pro con l'hardware dell’iPad gioca un ruolo fondamentale ed è un caso da manuale di Interaction Design.

Dall'esterno, la nuova Pencil assomiglia alla Apple Pencil 2 del 2018, ma è stata completamente riprogettata. La vecchia interazione a doppio tocco è ancora presente, ma Apple ne ha abilitate altre molto più potenti. C'è innanzitutto un nuovo gesto "squeeze" abilitato da un sensore di pressione cilindrico e perfezionato da un feedback aptico fluido e potente. Grazie a un giroscopio interno, Pencil Pro supporta poi una nuova funzione “barrel roll” che consente all'utente di controllare la dimensione e l’orientamento del tratto sullo schermo ruotando lo stilo nella mano. Infine, Apple ha trovato lo spazio per includere la stessa tecnologia che utilizza per i suoi tracker AirTag, quindi ora la Pencil Pro può essere localizzata tramite FindMy su qualsiasi dispositivo Apple.

"Il fatto che il gesto di squeeze sia collegato a un feedback aptico e che non ci sia un pulsante fisico significa che è di fatto invisibile. Questo è importante perché significa che la Pencil non ha un orientamento fisso. È possibile prenderla, usarla e stringerla dove si vuole lungo la circonferenza. Il pulsante è ovunque", spiega Stephen Lemay, UI Designer del team Apple Design. "Quando la si usa, non si perde tempo con le dita a cercare un pulsante, si strizza e basta: il cervello non elabora il controllo in modo simile a quando usiamo un tasto”.

Il ruolo del design dell'interfaccia utente

Per rendere l'interazione ancora più immersiva, Apple ha integrato il gesto con l'interfaccia dell'iPad. Quando si utilizza il gesto di squeeze in un'app Apple come Freeform o Note, gli utenti possono accedere a una tavolozza di strumenti di nuova concezione che appare come un ventaglio a pochi pixel di distanza dalla punta della Pencil. Quando si seleziona uno strumento, c'è un'altra sottile indicazione di passaggio: un'ombra che ricorda la forma esatta dello strumento di scrittura selezionato.

"Abbiamo dedicato molto tempo alla cura di ogni dettaglio, compresa l'animazione della tavolozza degli strumenti. Avrete notato che la tavolozza non appare solo di lato né compare da un angolo. Sprizza invece fuori dalla punta direttamente sul display”, spiega Lemay. “È un dettaglio giocoso, ma è anche la rappresentazione fisica di un’interazione ancestrale insita nel nostro cervello: se spremi un tubo o una cannuccia, ci si aspetta che qualcosa spunti fuori dal foro all’estremità. C'è anche una leggera inerzia che contribuisce all’effetto. Amiamo molto giocare con queste sfumature della realtà fisica e cerchiamo spesso di portare questa umanità nei nostri prodotti digitali".

Good vibrations

Anche la vibrazione che accompagna la stretta è estremamente soddisfacente e naturale. Suggerisce con un’indicazione tattile che un'azione è stata eseguita correttamente, accelerando così il ciclo di feedback mano-cervello. Il risultato è un'esperienza più olistica rispetto alla matita precedente, in cui diverse interazioni fisiche, visive e virtuali agiscono insieme per migliorare l'esperienza digitale. Secondo Anderson, l'adattamento del Taptic Engine per creare un feedback vibrazionale adeguato alla Pencil Pro è stato molto impegnativo. Il motore è molto potente ma ancora più piccolo di quello che Apple utilizza all'interno dell'Apple Watch per dare un accento aptico ai tap sullo schermo e allo scorrimento del menu della digital crown.

"L'aptica e l'interfaccia utente svolgono un ruolo fondamentale nell'anticipare un'azione e nel farla sembrare naturale. Abbiamo la fortuna di lavorare a stretto contatto come team creativo sul lato hardware e software dei progetti. Inoltre, iteriamo ad libitum, nei limiti di che ci permette il processo, facendo molti prototipi e testandoli in continuazione”, dice Anderson. "Nell'Apple Design Studio abbiamo veri e propri maestri nella comprensione dell'aptica, con team che studiano l'ergonomia e molti altri fattori umani. In altre parole, c'è una ricerca approfondita su come far sì che queste interazioni siano così fluide e naturali da farle sparire in background e renderle così intuitive da diventare ovvie”.

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