Domus 1069 è in edicola, un numero dedicato alla sincerità, con un focus su Kéré

Il magazine di giugno si focalizza sull’autenticità in architettura, con un approfondimento sull’opera del Pritzker 2022 Diébédo Francis Kéré. Sfoglia la gallery per scoprire i contenuti della rivista.

Editoriale/ Legittime singolarità Nell’editoriale di Domus 1069, il guest editor racconta di come ognuno di noi sia in grado di arricchire il mondo con le proprie idee ed identità: frutto della somma delle proprie esperienze di vita.

Testo Jean Nouvel. Foto © Roland Halbe

Saggi/ Patrimonio culturale e identità in Islam Con l’esaurirsi della fase postmoderna, agli edifici dotati di chiari riferimenti visivi a elementi architettonici del passato si affiancano progetti che pongono spesso l’accento sulla contemporaneità.

Testo Mohammad al-Asad. Foto Hélène Binet  

Saggi/ Geoffrey Bawa – Architettura e serendipità Bawa capì che il Modernismo tropicale, trascurando la cultura e il contesto, non avrebbe potuto adeguarsi al caldo umido di Ceylon.

Testo David Robson. Foto © Sebastian Posingis

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Doppia identità È a cavallo fra le identità culturali burkinabé e tedesca che l’architetto ha sviluppato un processo che si radica nei luoghi attraverso i materiali.

Testo Andres Lepik. Foto Astrid Eckert  

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – SKF-RTL Children Learning Centre, Nyang’oma Kogelo, Kenya, 2020 Il centro didattico accoglie bambini di età compresa tra i quattro e i 14 anni, tutti provenienti da Nyang’oma Kogelo e dalla regione circostante. È stato commissionato dalla Fondazione Sauti Kuu per promuovere lo sviluppo personale attraverso l’acquisizione di competenze in ambito sportivo e agricolo.

Testo Andres Lepik. Foto Jaime Herraiz for Kéré Architecture

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Opera Village, Laongo, Burkina Faso, 2010-in corso Opera Village è stato immaginato per la prima volta nel 2009 ed è il risultato della collaborazione tra Kéré e Christoph Schlingensief (1960-2010), regista teatrale e cinematografico, figura chiave della scena culturale tedesca.

Testo Andres Lepik. Foto Erik-Jan Ouwerkerk  

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Centre for Health and Social Welfare, Laongo, Burkina Faso, 2014 Il centro è parte di Opera Village ed è stato pensato per fornire servizi sanitari e medici di base per le esigenze della popolazione di Laongo e delle aree circostanti. L’edificio è composto da tre unità, organizzate attorno a una sala d’attesa centrale: odontoiatria, ginecologia e ostetricia, e medicina generale. Il complesso è dotato di sale per le visite, aree di degenza e uffici per il personale.

Testo Andres Lepik. Foto Erik-Jan Ouwerkerk

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Xylem, Tippet Rise Art Center, Fishtail, Montana, USA, 2019 Xylem è un padiglione che funge da punto d’incontro per i visitatori della tenuta Tippet Rise Art Center, invitati a esplorare i diversi usi possibili del suo spazio interno. Situato in una piccola radura caratterizzata da una leggera depressione del terreno e affacciata su un ruscello, il padiglione si colloca tra le strutture principali del centro d’arte e l’inizio dei sentieri escursionistici.

Testo Andres Lepik. Foto Iwan Baan. Courtesy of Tippet Rise/Iwan Baan

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Startup Lions Campus, Turkana County, Kenya, 2021 Il progetto, nato in risposta al pressante problema della disoccupazione giovanile nella regione, offre una formazione di alto livello e l’accesso a opportunità di lavoro internazionali, consentendo ai giovani imprenditori di crescere senza dover abbandonare il luogo d’origine. Il campus fornisce 100 nuove postazioni di lavoro ed è il primo passo di un’ambiziosa iniziativa tesa a diffondere le reti ICT nelle aree più remote.

Testo Andres Lepik. Foto Kinan Deeb for Kéré Architecture

Architettura/ Wallmakers – Pirouette House, Trivandrum, India, 2021 Rielaborando una tecnica costruttiva di Laurie Baker, il progetto si caratterizza per muri che sembrano danzare: una scelta formale, ma anche una strategia per ottimizzare il volume della casa che, data la distanza ridotta dagli edifici vicini, è concepito come introverso.

Testo Wallmakers. Foto Jino Sam  

Architettura/ Álvaro Siza – Clay Pavilion, Puerto Escondido, Mexico, 2018 Parte di Casa Wabi, fondazione dell’artista messicano Bosco Sodi, il padiglione è dedicato ad attività didattiche e creative sull'argilla. Le strutture che lo compongono sono realizzate con tecniche e materiali locali e sono disseminate nel sito con variazioni costanti nelle relazioni spaziali.

Testo Alessandro Benetti. Foto João Morgado

Architettura/ Equipo de Arquitectura – Casa Intermedia, Asunción, Paraguay, 2021 Manifestazione di una volontà di mediazione fra bisogni abitativi e necessità costruttive, la residenza è definita dalla variazione dell’uso del mattone di terra cruda lavorato a mano. Dalle volte della copertura alle partizioni-filtro, questo materiale articola funzioni collettive e private in due volumi.

Testo Equipo de Arquitectura. Foto Federico Cairoli  

Architettura/ Iván Bravo Arquitectos – Aladino House, Puerto Varas, Chile, 2021 Sollevata da terra sul paesaggio della riserva naturale di Parque Pudú, l’abitazione è un lungo volume dalla geometria triangolare che rimanda alla tipologia dei granai tradizionali dell’area.

Testo Chiara Testoni. Foto Marcos Zegers

Architettura/ Linghao Architects – Every Window a Garden, Singapore, 2021 Il progetto di ristrutturazione di una residenza d’inizio anni Duemila ragiona sulla decolonizzazione dell’abitare nel clima equatoriale. La struttura viene aperta e resa permeabile agli agenti climatici e alla vegetazione, modificando l’impostazione di stampo occidentale degli interni.

Testo Giulia Ricci. Foto Fabian Ong

Arte/ Cai Guo-Qiang – Odyssey and Homecoming, Museum of Art Pudong, Shanghai, 2022 Tradizioni diverse e geograficamente distanti convivono nelle opere dell’artista cinese e, soprattutto, diventano ricchezza le une per le altre.

Testo Angela Maderna. Foto © Li Wei

Design/ Jasper Morrison, Fabrice Domercq – Gilco 100 Road Bike, Milano, Italia, 2022 L’innovativo tubo d’acciaio superleggero, ideato 40 anni fa da Gilberto Colombo, è alla base del progetto di un telaio di bicicletta senza giunzioni a vista.

Testo Jasper Morrison e Fabrice Domercq. Foto © Jasper Morrison Ltd – Office for Design  

Design/ Takuto Ohta – Common Neglect Material, Kii, Miyama, Owase, Japan, 2022 Il designer giapponese propone un modo di valorizzare gli scarti dell’industria ittica coinvolgendo gli abitanti dell’area di Kishu.

Testo Takuto Ohta. Foto Takuto Ohta

Reazione/ Lasciamo che l’architettura esprima il presente Il designer e architetto italiano afferma lo scollamento tra architettura e mondo attuale, ribadendo la necessità di ridare alla progettazuine la capacità di parlare, di esprimere la realtà attuale e il suo diritto a esistere, evitando i logori valori dei quali da troppo tempo è vittima.

Testo Gaetano Pesce. Foto © Hélène Binet

Diario/ Recensioni – Homo Faber 2022. Verso un futuro progettuale più umano Oltre a fare conoscere e tramandare il sapere dell’alto artigianato, la seconda edizione della mostra curata da Alberto Cavalli e organizzata dalla Michelangelo Foundation prosegue l’interessante riflessione sul contributo del design, come dimostrano i progetti di Sebastian Herkner e Zanellato/Bortotto.

Testo Cecilia Fabiani. Foto Alessandra Chemollo  

Diario/ Influssi – Ico Migliore: “La luce è un materiale, la cerco sempre nel mio lavoro” Spazio. Luce. Tempo. Ico Migliore ha come un’ossessione per questi tre elementi. Li ripete come un mantra. Si definisce un’amante dell’arte con poca coerenza, però disegna un progetto platonico tra questi fattori che, in realtà, racchiudono la sua armonia, la sua idea di arte.

Testo Valentina Petrucci. Immagine © 2022. Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas / Art Resource, NY / Scala, Firenz

Diario/ Interviste – Mario Abbadessa: “La casa è un investimento per tutta la società” Riqualificazioni d’immobili nel centro storico, rigenerazioni di aree urbane e costruzione di residenze per studenti, anziani e famiglie del ceto medio. Il country head di Hines Italy racconta uno standard immobiliare industriale di lungo periodo e di qualità.

Testo Walter Mariotti. Immagine SCE Project + SSA Scandurra Studio Architettura  

Diario/ Materiali – Il divano superleggero di Finemateria Sul poliuterano si è concentrata la ricerca dello studio Finemateria, un percorso lungo più di un anno concretizzatosi lo scorso autunno con il divano Cutted Clouds.  

Testo Elena Sommariva. Foto  Finemateria

Diario/ Uffici – UniFor e OMA: ritorno alle origini Ci sono progetti che nascono da un bisogno di ricapitolazione e di sintesi. Mettono un punto a un periodo per sancirne sia la fine sia un nuovo inizio. È il caso della collaborazione fruttuosa tra due giganti del progetto: OMA, onnipresente studio olandese di architettura; e UniFor, storica azienda del Gruppo Molteni specializzata nei sistemi d’arredo per ufficio, attiva e prospera da oltre 50 anni.

Testo Marianna Guernieri. Foto Studio Amos Fricke  

Ecoworld/ Editoriale – Riconciliamo l’economia con il pianeta Continuiamo a concentrarci una volta all’anno su EcoWorld, un approfondimento sul mondo della sostenibilità condotto dal punto di vista di Domus. Perché per Domus non esiste la sostenibilità in astratto, mentre esistono la chimica, la fisica,
i materiali, le infrastrutture.

Testo Walter Mariotti. Foto Tatsuya Tanaka  

Ecoworld/ Materiali – Il punto sulla plastica Riciclabile o riciclata? Fossile o vegetale? A che punto siamo arrivati con la plastica e quali sviluppi ci aspettano nei prossimi anni? Ne parliamo con le aziende: Artemide, Fratelli Guzzini, Lanerossi, Magis, Zanotta

Foto Cecilia Fabiani. Foto Giovanni Gastel  

Ecoworld/ Design – Sostenibili fuori dagli schemi Un’idea di progetto olistico che rispetta la tradizione moderna e guarda al futuro di materiali e processi è alla base della pratica dello studio danese. 

Testo Elena Sommariva. Foto Spacon & X

Ecoworld/ Design – Everyday Life La chiave del progetto del fashion designer britannico per lo storico marchio italiano sono la canapa, il kapok e le piume d’oca riciclate: tre materiali sostenibili e poco inquinanti con un processo produttivo dai consumi ridotti.

Testo Marianna Guernieri. Foto Francesca Moscheni  

Ecoworld/ Design – Almendra Il nuovo sistema di illuminazione ideato dalla designer spagnola punta su scelta dei materiali, tecnologia illuminotecnica raffinata e attenzione all’analisi del ciclo di vita.

Testo Loredana Mascheroni. Foto Flos

Copertina di Domus 1069 Francis Kéré, Xylem, Tippet Rise Art Center, Fishtail, Montana, USA.
Photo Iwan Baan. Courtesy of Tippet Rise / Iwan Baan

Il numero di giugno di Domus 1069 si concentra sulla ricerca di sincerità nella progettazione architettonica. Il Guest Editor 2022 Jean Nouvel nel suo Editoriale racconta di come ognuno di noi sia in grado di arricchire il mondo con le proprie idee ed identità: frutto della somma delle proprie esperienze di vita. “Si tratta di un processo generoso, spesso sorprendente, inventivo ed emozionante quando la sfumatura “mette insieme due sogni” e la terra con il cielo. Mi piacciono questi avventurieri che trasportano e combinano tra loro misteri, questi cittadini del mondo che sono capaci di arricchirlo”. Segue nei Saggi Mohammad al-Asad, fondatore del Center for the Study of the Built Environment di Amman, il quale dedica la sua ricerca all’identità dell’architettura moderna e contemporanea islamica. Successivamente una riflessione di David Robson su Geoffrey Bawa, architetto che operò sopratutto in quella che era all’epoca la colonia della corona britannica di Ceylon. Bawa capì che il Modernismo tropicale, trascurando la cultura e il contesto, non avrebbe potuto adeguarsi al caldo umido del contesto a disposizione.

La prima parte della sezione Architettura è dedicata all’opera dell’architetto Diébédo Francis Kéré, recentemente premiato dal prestigioso Pritzker Prize. il premio rappresenta un riconoscimento dell’approccio distintivo di Kéré nello sviluppare, a partire dalla sua doppia identità culturale, nuove strategie progettuali, efficaci non solo nei Paesi subsahariani, ma anche in altre regioni del mondo. Tra i suoi progetti vediamo in rassegna il SKF-RTL Children Learning Centre, centro didattico per bambini di età compresa tra i quattro e i 14 anni in Kenya, l’Opera Village Laongo, l risultato della collaborazione tra Kéré e Christoph Schlingensief, e ancora il Centre for Health and Social Welfare, pensato per fornire servizi sanitari e medici di base per le esigenze della popolazione di Laongo. Tra le poche opere statunitensi, Xylem è un padiglione che funge da punto d’incontro per i visitatori della tenuta Tippet Rise Art Center, invitati a esplorare i diversi usi possibili del suo spazio interno. Infine Startup Lions Campus è il centro di formazione sulle tecnologie informatiche e della comunicazione (TIC) è situato sulle rive del Lago Turkana.

Copertina di Domus 1069. Francis Kéré, Xylem, Tippet Rise Art Center, Fishtail, Montana, USA. Photo Iwan Baan. Courtesy of Tippet Rise / Iwan Baan

Continua la sezione il progetto Pirouette House dello studio indiano Wallmakers, caratterizzato formalmente da muri che sembrano danzare: una scelta formale, ma anche una strategia per ottimizzare il volume della casa che, data la distanza ridotta dagli edifici vicini, è concepito come introverso. Opera del maestro portoghese Álvaro Siza, Clay Pavilion è parte di Casa Wabi, fondazione dell’artista messicano Bosco Sodi, ed è dedicato ad attività didattiche e creative sull’argilla. Equipo de Arquitectura ci scrive della loro Casa Intermedia, manifestazione di una volontà di mediazione fra bisogni abitativi e necessità costruttive, mentre l’architetto cileno Iván Bravo ci mostra la sua Aladino House, un’abitazione privata sollevata da terra sul paesaggio della riserva naturale di Parque Pudú. Infine Every Window a Garden di Linghao Architects è il progetto di ristrutturazione di una residenza d’inizio anni Duemila ragiona sulla decolonizzazione dell’abitare nel clima equatoriale.

Le pagine dedicate all’Arte sono incentrate sull’opera di Cai Guo-Qiang, dove tradizioni diverse e geograficamente distanti convivono nelle opere dell’artista cinese e, soprattutto, diventano ricchezza le une per le altre. Per Design Jasper Morrison e Fabrice Domercq ci raccontano la loro Gilco 100 Road Bike, una bicicletta da corsa caratterizzata dal telaio senza giunzioni a vista. Il designer giapponese Takuto Ohta propone un modo di valorizzare gli scarti dell’industria ittica coinvolgendo gli abitanti dell’area di Kishu.

Chiude il numero una riflessione finale del designer e architetto italiano afferma lo scollamento tra architettura e mondo attuale, ribadendo la necessità di ridare alla progettazuine la capacità di parlare, di esprimere la realtà attuale e il suo diritto a esistere, evitando i logori valori dei quali da troppo tempo è vittima. “Quello che manca sono scuole di architettura dove si insegni a sperimentare e che formino, oltre a fornire degli artefici dell’edilizia, architetti che ricerchino nuovi linguaggi più vicini alla realtà contemporanea”.

Il Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Punti di vista, dove Daniela Bruno, dottore di ricerca in Archeologia presso l’Università Sapienza di Roma, e Paolo Cresci, direttore associato di Arup, dialogano sui rischi del PNRR quando si parla di ambiente e paesaggio. Valentina Petrucci intervista Ico Migliore, fondatore dello studio Migliore + Servetto. Cecilia Fabiani ci parla del trascorso Homo Faber 2022, seconda edizione della mostra curata da Alberto Cavalli e organizzata dalla Michelangelo Foundation che prosegue l’interessante riflessione sul contributo del design, come dimostrano i progetti di Sebastian Herkner e Zanellato/Bortotto. Andrea Bajani prova a terminare una storia d’amore ambientata in una piccola farmacia del quartiere romano di Monteverde Vecchio, spazzata via in verità proprio da quel tanto di America che chiamiamo globalizzazione.

Copertina di EcoWorld. Tatsuya Tanaka, Space Shuttle Califlower, 23 gennaio 2021

Walter Mariotti, Direttore Editoriale di Domus, chiude con una chiacchierata con Giuliano Gori, imprenditore e collezionista di opere d’arte. La Collezione Gori è conservata negli spazi interni ed esterni della Fattoria di Celle, a Santomato, Pistoia. Qui ha dato vita al progetto di Arte ambientale, premiato nel 1996 come miglior parco privato italiano da parte dell’Associazione Internazionale degli Architetti Paesaggisti.

In allegato a questo doppio numero, il numero 2022 di EcoWorld, un approfondimento sul mondo della sostenibilità condotto dal punto di vista di Domus. “Chi vuole davvero riconciliare l’economia con il pianeta ascolta solo gli scienziati, gli ingegneri, i fisici, gli esperti di sistemi complessi. Perché non dovrebbe farlo anche chi lavora nell’architettura e nel design?” Scrive il Direttore Editoriale Walter Mariotti nell’Editoriale dell’allegato. Nelle pagine Cecilia Fabiani di interroga sul futuro della plastica, parlandone direttamente con Artemide, Fratelli Guzzini, Lanerossi, Magis, Zanotta. Valentina Croci scrive del recuperare e nobilitare scarti di produzione, mentre Emilio Ambasz si interroga sul ruolo del designer in questi delicati temi.

Editoriale/ Legittime singolarità Testo Jean Nouvel. Foto © Roland Halbe

Nell’editoriale di Domus 1069, il guest editor racconta di come ognuno di noi sia in grado di arricchire il mondo con le proprie idee ed identità: frutto della somma delle proprie esperienze di vita.

Saggi/ Patrimonio culturale e identità in Islam Testo Mohammad al-Asad. Foto Hélène Binet  

Con l’esaurirsi della fase postmoderna, agli edifici dotati di chiari riferimenti visivi a elementi architettonici del passato si affiancano progetti che pongono spesso l’accento sulla contemporaneità.

Saggi/ Geoffrey Bawa – Architettura e serendipità Testo David Robson. Foto © Sebastian Posingis

Bawa capì che il Modernismo tropicale, trascurando la cultura e il contesto, non avrebbe potuto adeguarsi al caldo umido di Ceylon.

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Doppia identità Testo Andres Lepik. Foto Astrid Eckert  

È a cavallo fra le identità culturali burkinabé e tedesca che l’architetto ha sviluppato un processo che si radica nei luoghi attraverso i materiali.

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – SKF-RTL Children Learning Centre, Nyang’oma Kogelo, Kenya, 2020 Testo Andres Lepik. Foto Jaime Herraiz for Kéré Architecture

Il centro didattico accoglie bambini di età compresa tra i quattro e i 14 anni, tutti provenienti da Nyang’oma Kogelo e dalla regione circostante. È stato commissionato dalla Fondazione Sauti Kuu per promuovere lo sviluppo personale attraverso l’acquisizione di competenze in ambito sportivo e agricolo.

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Opera Village, Laongo, Burkina Faso, 2010-in corso Testo Andres Lepik. Foto Erik-Jan Ouwerkerk  

Opera Village è stato immaginato per la prima volta nel 2009 ed è il risultato della collaborazione tra Kéré e Christoph Schlingensief (1960-2010), regista teatrale e cinematografico, figura chiave della scena culturale tedesca.

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Centre for Health and Social Welfare, Laongo, Burkina Faso, 2014 Testo Andres Lepik. Foto Erik-Jan Ouwerkerk

Il centro è parte di Opera Village ed è stato pensato per fornire servizi sanitari e medici di base per le esigenze della popolazione di Laongo e delle aree circostanti. L’edificio è composto da tre unità, organizzate attorno a una sala d’attesa centrale: odontoiatria, ginecologia e ostetricia, e medicina generale. Il complesso è dotato di sale per le visite, aree di degenza e uffici per il personale.

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Xylem, Tippet Rise Art Center, Fishtail, Montana, USA, 2019 Testo Andres Lepik. Foto Iwan Baan. Courtesy of Tippet Rise/Iwan Baan

Xylem è un padiglione che funge da punto d’incontro per i visitatori della tenuta Tippet Rise Art Center, invitati a esplorare i diversi usi possibili del suo spazio interno. Situato in una piccola radura caratterizzata da una leggera depressione del terreno e affacciata su un ruscello, il padiglione si colloca tra le strutture principali del centro d’arte e l’inizio dei sentieri escursionistici.

Architettura/ Diébédo Francis Kéré – Startup Lions Campus, Turkana County, Kenya, 2021 Testo Andres Lepik. Foto Kinan Deeb for Kéré Architecture

Il progetto, nato in risposta al pressante problema della disoccupazione giovanile nella regione, offre una formazione di alto livello e l’accesso a opportunità di lavoro internazionali, consentendo ai giovani imprenditori di crescere senza dover abbandonare il luogo d’origine. Il campus fornisce 100 nuove postazioni di lavoro ed è il primo passo di un’ambiziosa iniziativa tesa a diffondere le reti ICT nelle aree più remote.

Architettura/ Wallmakers – Pirouette House, Trivandrum, India, 2021 Testo Wallmakers. Foto Jino Sam  

Rielaborando una tecnica costruttiva di Laurie Baker, il progetto si caratterizza per muri che sembrano danzare: una scelta formale, ma anche una strategia per ottimizzare il volume della casa che, data la distanza ridotta dagli edifici vicini, è concepito come introverso.

Architettura/ Álvaro Siza – Clay Pavilion, Puerto Escondido, Mexico, 2018 Testo Alessandro Benetti. Foto João Morgado

Parte di Casa Wabi, fondazione dell’artista messicano Bosco Sodi, il padiglione è dedicato ad attività didattiche e creative sull'argilla. Le strutture che lo compongono sono realizzate con tecniche e materiali locali e sono disseminate nel sito con variazioni costanti nelle relazioni spaziali.

Architettura/ Equipo de Arquitectura – Casa Intermedia, Asunción, Paraguay, 2021 Testo Equipo de Arquitectura. Foto Federico Cairoli  

Manifestazione di una volontà di mediazione fra bisogni abitativi e necessità costruttive, la residenza è definita dalla variazione dell’uso del mattone di terra cruda lavorato a mano. Dalle volte della copertura alle partizioni-filtro, questo materiale articola funzioni collettive e private in due volumi.

Architettura/ Iván Bravo Arquitectos – Aladino House, Puerto Varas, Chile, 2021 Testo Chiara Testoni. Foto Marcos Zegers

Sollevata da terra sul paesaggio della riserva naturale di Parque Pudú, l’abitazione è un lungo volume dalla geometria triangolare che rimanda alla tipologia dei granai tradizionali dell’area.

Architettura/ Linghao Architects – Every Window a Garden, Singapore, 2021 Testo Giulia Ricci. Foto Fabian Ong

Il progetto di ristrutturazione di una residenza d’inizio anni Duemila ragiona sulla decolonizzazione dell’abitare nel clima equatoriale. La struttura viene aperta e resa permeabile agli agenti climatici e alla vegetazione, modificando l’impostazione di stampo occidentale degli interni.

Arte/ Cai Guo-Qiang – Odyssey and Homecoming, Museum of Art Pudong, Shanghai, 2022 Testo Angela Maderna. Foto © Li Wei

Tradizioni diverse e geograficamente distanti convivono nelle opere dell’artista cinese e, soprattutto, diventano ricchezza le une per le altre.

Design/ Jasper Morrison, Fabrice Domercq – Gilco 100 Road Bike, Milano, Italia, 2022 Testo Jasper Morrison e Fabrice Domercq. Foto © Jasper Morrison Ltd – Office for Design  

L’innovativo tubo d’acciaio superleggero, ideato 40 anni fa da Gilberto Colombo, è alla base del progetto di un telaio di bicicletta senza giunzioni a vista.

Design/ Takuto Ohta – Common Neglect Material, Kii, Miyama, Owase, Japan, 2022 Testo Takuto Ohta. Foto Takuto Ohta

Il designer giapponese propone un modo di valorizzare gli scarti dell’industria ittica coinvolgendo gli abitanti dell’area di Kishu.

Reazione/ Lasciamo che l’architettura esprima il presente Testo Gaetano Pesce. Foto © Hélène Binet

Il designer e architetto italiano afferma lo scollamento tra architettura e mondo attuale, ribadendo la necessità di ridare alla progettazuine la capacità di parlare, di esprimere la realtà attuale e il suo diritto a esistere, evitando i logori valori dei quali da troppo tempo è vittima.

Diario/ Recensioni – Homo Faber 2022. Verso un futuro progettuale più umano Testo Cecilia Fabiani. Foto Alessandra Chemollo  

Oltre a fare conoscere e tramandare il sapere dell’alto artigianato, la seconda edizione della mostra curata da Alberto Cavalli e organizzata dalla Michelangelo Foundation prosegue l’interessante riflessione sul contributo del design, come dimostrano i progetti di Sebastian Herkner e Zanellato/Bortotto.

Diario/ Influssi – Ico Migliore: “La luce è un materiale, la cerco sempre nel mio lavoro” Testo Valentina Petrucci. Immagine © 2022. Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas / Art Resource, NY / Scala, Firenz

Spazio. Luce. Tempo. Ico Migliore ha come un’ossessione per questi tre elementi. Li ripete come un mantra. Si definisce un’amante dell’arte con poca coerenza, però disegna un progetto platonico tra questi fattori che, in realtà, racchiudono la sua armonia, la sua idea di arte.

Diario/ Interviste – Mario Abbadessa: “La casa è un investimento per tutta la società” Testo Walter Mariotti. Immagine SCE Project + SSA Scandurra Studio Architettura  

Riqualificazioni d’immobili nel centro storico, rigenerazioni di aree urbane e costruzione di residenze per studenti, anziani e famiglie del ceto medio. Il country head di Hines Italy racconta uno standard immobiliare industriale di lungo periodo e di qualità.

Diario/ Materiali – Il divano superleggero di Finemateria Testo Elena Sommariva. Foto  Finemateria

Sul poliuterano si è concentrata la ricerca dello studio Finemateria, un percorso lungo più di un anno concretizzatosi lo scorso autunno con il divano Cutted Clouds.  

Diario/ Uffici – UniFor e OMA: ritorno alle origini Testo Marianna Guernieri. Foto Studio Amos Fricke  

Ci sono progetti che nascono da un bisogno di ricapitolazione e di sintesi. Mettono un punto a un periodo per sancirne sia la fine sia un nuovo inizio. È il caso della collaborazione fruttuosa tra due giganti del progetto: OMA, onnipresente studio olandese di architettura; e UniFor, storica azienda del Gruppo Molteni specializzata nei sistemi d’arredo per ufficio, attiva e prospera da oltre 50 anni.

Ecoworld/ Editoriale – Riconciliamo l’economia con il pianeta Testo Walter Mariotti. Foto Tatsuya Tanaka  

Continuiamo a concentrarci una volta all’anno su EcoWorld, un approfondimento sul mondo della sostenibilità condotto dal punto di vista di Domus. Perché per Domus non esiste la sostenibilità in astratto, mentre esistono la chimica, la fisica,
i materiali, le infrastrutture.

Ecoworld/ Materiali – Il punto sulla plastica Foto Cecilia Fabiani. Foto Giovanni Gastel  

Riciclabile o riciclata? Fossile o vegetale? A che punto siamo arrivati con la plastica e quali sviluppi ci aspettano nei prossimi anni? Ne parliamo con le aziende: Artemide, Fratelli Guzzini, Lanerossi, Magis, Zanotta

Ecoworld/ Design – Sostenibili fuori dagli schemi Testo Elena Sommariva. Foto Spacon & X

Un’idea di progetto olistico che rispetta la tradizione moderna e guarda al futuro di materiali e processi è alla base della pratica dello studio danese. 

Ecoworld/ Design – Everyday Life Testo Marianna Guernieri. Foto Francesca Moscheni  

La chiave del progetto del fashion designer britannico per lo storico marchio italiano sono la canapa, il kapok e le piume d’oca riciclate: tre materiali sostenibili e poco inquinanti con un processo produttivo dai consumi ridotti.

Ecoworld/ Design – Almendra Testo Loredana Mascheroni. Foto Flos

Il nuovo sistema di illuminazione ideato dalla designer spagnola punta su scelta dei materiali, tecnologia illuminotecnica raffinata e attenzione all’analisi del ciclo di vita.

Copertina di Domus 1069

Francis Kéré, Xylem, Tippet Rise Art Center, Fishtail, Montana, USA.
Photo Iwan Baan. Courtesy of Tippet Rise / Iwan Baan