Come si trasformano i festival nell’epoca della pandemia? Una risposta convincente arriva da Roma, con il Festival Creature 2020. Fino al 20 dicembre 2020, la manifestazione promuove tour acustici in luoghi inaccessibili, un programma di podcast, workshop e mappe sonore, indagando il rapporto fra architettura e musica. Quello proposto dal festival è un interessante esperimento di ibridazione tra spazio e suono, tra architettura e musica. Caratteristica del Festival Creature 2020, giunto alla sua quarta edizione, è la scelta di luoghi inusuali, normalmente non deputati ad accogliere opere d’arte, in modo da creare dialoghi inediti tra opere e contesti. “Nella percezione degli spazi architettonici e urbani siamo abituati a concentrarci sulla sequenza di immagini, sottovalutando l’importanza degli altri sensi nella definizione dell’esperienza – afferma Giorgio Pasqualini di Open City Roma, associazione organizzatrice del Festival Creature – esiste una correlazione diretta fra spazio e suono; in alcuni spazi il suono può addirittura essere la caratteristica dominante, quella che maggiormente resterà impressa nella memoria.”