Ma davvero puoi comprare una casa su Amazon?

Da anni si parla di mini case "fai da te" che arrivano per posta e ciclicamente aumenta l’entusiasmo, ma il rischio di rimanere delusi è alto.

Tiny Homes on Amazon

La tipologia di case prefabbricate e trasportabili “fai da te”, svincolate quindi dal dogma dell’oggetto architettonico fisso e permanente, si è diffusa rapidamente in America già sul finire del 1800. Sebbene anche nell’Europa del ventesimo secolo vennero realizzati alloggi semipermanenti e mobili per far fronte ai problemi abitativi posti dallo sviluppo industriale e dalle due guerre mondiali, è negli Stati Uniti che questa modalità abitativa si è legata a una rivoluzione ideologica, lavorativa e culturale espressa soprattutto attraverso il nomadismo, non solo dell’individuo, ma anche della sua casa. 

Roulotte, camper, trailer, caravan, ma anche prefabbricati trasportabili su camion, piccole case popolari a basso costo realizzabili in poche ore a cui si dedicarono grandi nomi dell’architettura – come Frank Lloyd Wright, Richard Neutra, Buckminster Fuller e Walter Gropius – si sono poi evoluti nel tempo in un fenomeno sistematico e sempre più sofisticato, sfociato alla fine degli anni Novanta nel trend delle Tiny Houses. 

La diffusione di ciò che inizialmente rappresentava un interesse di nicchia – qualcuno si ricorderà di Lloyd Kahn e Jay Schafer, fondatore di Tumbleweed Tiny House – ha portato ad un mercato variegato, in cui convivono esigenze sociali, aspirazioni estetiche e dimensioni speculative, sintomatico però di come il diritto alla casa sia stato progressivamente eroso da logiche di mercificazione che ne hanno profondamente alterato le forme e la funzione sociale. Dopo la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia Covid-19, le micro-case prefabbricate sono emerse nuovamente come tema, forse perché si sente la necessità di trovare strategie di risposta a un’emergenza abitativa transnazionale con soluzioni che consentano di esercitare autonomia, contenere i costi e riaffermare una relazione con la propria abitazione diversa da quella imposta dal mercato immobiliare. 

Tiny House
Tiny Home, foto di Yaryna Bakhovska da Unsplash

Ma cosa succede se subentra Amazon?

L’interesse non è più solo circoscritto all’America e al Canada, quindi, dove il ricorso a queste abitazioni è peraltro storicamente molto più diffuso e culturalmente accettato che in Europa. Da quando hanno iniziato a essere presenti sul mercato online qualche anno fa, inizialmente nella loro forma più rudimentale di container in lamiera riconvertiti ad abitazioni prefabbricate, le Tiny Houses sono diventate il terreno d’incontro tra un bisogno reale e un’offerta che sa interpretare una domanda aspirazionale: possedere una casa di proprietà a prezzi, almeno sulla carta, ragionevoli. 

Istruzioni apertura casa Amazon
Istruzioni per l'apertura della "Expandable Portable Folding Modular Tiny Home"

Beneficiando di una sorta di globalizzazione degli immaginari prima geograficamente confinati, oggi chiunque può incappare in una “Prefab Tiny House Luxury Prefab Container Tiny Home” acquistabile per qualche migliaio di dollari con un solo click. Il catalogo di Amazon pullula di miniabitazioni modulari, versatili, multifunzionali, mobili, sostenibili, completamente personalizzabili, accessoriate e lussuose; in legno o metallo, isolate termicamente, con due, tre, quattro camere compattate in pochi metri quadrati, bagno completo, cucina attrezzata e sistemi pieghevoli che consentono di espanderle o progettarne gli spazi mandando un messaggio tramite WhatsApp. 

Più che offrire un concept progettuale o soluzioni realmente accessibili e sostenibili, le Prefab Tiny Homes su Amazon appaiono come l’ultima deriva della casa-merce, l’apoteosi di quel processo di mercificazione che non ha solamente incrinato strutturalmente il diritto all’abitare, ma che vuole la casa un bene di consumo qualsiasi, acquistabile liberamente e recapitabile dove e quando vuoi. 


Così, si può scorrere tra annunci che promettono “Modern Single Luxury Apartment” con materiali sostenibili e di qualità spediti da non si sa dove; nomi di venditori inesistenti che assicurano spedizioni in 10 giorni e montaggio in 10 minuti di case prefabbricate multifunzionali a due piani per prezzi tra i 7mila e i 60mila dollari. Se inizialmente la tradizione del container rifunzionalizzato andava per la maggiore, affiancando l’offerta di case fai-da-te in legno con kit per il montaggio, ora si offrono modifiche su misura, layout e finiture differenti per la costruzione di abitazioni che talvolta non mostrano alcuna aderenza con i dettagli di vendita (o la descrizione del prodotto). 

Uno dei canali più visibili attraverso cui si può notare un crescente scetticismo verso le nuove abitazioni prefabbricate di Amazon che promettono sempre di più a condizioni poco trasparenti è proprio YouTube, dove sono numerosi i video di persone che sbugiardano dettagliatamente gli annunci della piattaforma. Alcuni si concentrano sulla possibile mancanza di conformità con le leggi edilizie locali, altri sui costi delle spese doganali di spedizione, c’è chi legge le recensioni disponibili su Amazon – pochissime – e chi, anche, fa live unboxing dell’ordine effettuato.

Il consiglio più gettonato, anche se controcorrente rispetto ai numerosi articoli di chi ciclicamente millanta una rivoluzione planetaria del “compra casa con un click”, è quello di non cedere al martellante algoritmo di Amazon acquistando direttamente dai fornitori e di ridimensionare saggiamente le proprie aspettative. D’altronde non ci sono ancora dati significativi e affidabili che quantifichino con precisione il numero totale di acquirenti su scala globale o anche solo nazionale – il mercato per ora è e rimane principalmente americano – e le incognite su legislazioni e permessi rendono l’acquisto diretto meno praticabile di quanto il discorso mediatico suggerisca.

MODS International
Casa prefabbricata del 2017 venduta su Amazon da Mods International

La popolarità di questo fenomeno accentra attorno a sé alcune grandi questioni irrisolte sul futuro delle nostre condizioni abitative e della forma paradossale che queste assumeranno in un’ottica di privatizzazione e precarietà crescente. Nel caso delle Tiny Homes vendute su Amazon, la risposta e il bisogno rischiano di autoalimentarsi in un circolo vizioso, perché ad un’azione di mercato individuale – l’acquisto indipendente di una microabitazione su piattaforma e-commerce – difficilmente si può far corrispondere il reclamo di un diritto che è per sua natura sociale e collettivo. 

Perché, quindi, questa tendenza a ricorrere ad Amazon per sopperire alla mancanza di controllo sul nostro abitare contemporaneo? Forse, semplicemente, perché ce ne offre l’illusione, insieme al brivido regalato dalla possibilità di scegliere tra mille opzioni e forme di vita possibili. Ma una cosa è certa: se una realtà come Amazon elargisce soluzioni abitative a portata di click, e a noi inizia a sembrare una plausibile panacea, i tempi sono maturi per chiederci di cosa sia realmente il sintomo.

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