Notizia abbastanza controcorrente rispetto alla norma: un luogo iconico dell’architettura moderna internazionale è appena stato acquistato da un privato, ma invece di chiudere verrà aperto al pubblico. Notizia doppiamente rilevante, da che si tratta di un luogo dove si è scritta la storia novecentesca di Los Angeles; e dove tornerà a scriversi quella contemporanea, segnata da eventi traumatici già nel solo 2025, non ultimi i grandi incendi di Pacific Palisades ed Eaton.
La casa progettata nel 1935 a Hollywood Hills da Richard Neutra, archetipo dell’émigré modernista trasferitosi in California dall’Austria, è tornata di recente sul mercato, per restarci molto poco. Un collezionista tedesco l’ha acquistata, riporta la radio losangelina Kcrw, e da subito l’ha attivata come spazio di supporto per gli artisti colpiti dagli incendi (la scultrice Beatriz Cortez è stata di fatto la prima inquilina della nuova proprietà). Nell’estate 2025 partono i lavori di restauro, per far entrare la casa a regime come spazio per residenze d’artista con un programma di eventi aperti al pubblico.
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Tutto questo è possibile perché qui non si tratta di una “qualunque casa di Neutra”: già alla nascita si trattava di un progetto unico, perché già in pieni anni ’30 era stato concepito come ibrido, come casa-galleria.
E dire che gli anni ‘30 statunitensi, nonostante la crisi, sono un momento tutt’altro che morto: nazismo e guerre incalzanti portano un gran numero di intellettuali e artisti dall’Europa alle coste americane. Tutte le coste: la East coast di Gropius e Sert, se parliamo di architettura, la Lake Shore del lago Michigan per Mies van der Rohe, e la West Coast di Neutra. E non è il caso di parlare dei soli architetti ma anche dei loro clienti, con quegli entourages scintillanti che meritano d’ufficio un loro posto, in questo affresco di avanguardia culturale.
Neutra vive per un periodo dagli Schindler, per i quali realizzerà un’altra casa destinata alla storia – un po’ come quella per il dottor Lovell a Los Feliz – e dagli Schindler arriva a vivere anche Galka Scheyer, gallerista e collezionista impegnata a promuovere un gruppo di artisti, i Blaue Vier (i Quattro Blu) etichetta collettiva di Paul Klee, Lyonel Feininger, Wassily Kandinsky e Alexej Jawlensky. Ancora una volta, nomi da manuale.
Volendo stabilire definitivamente vita e affari in California, la Scheyer commissiona proprio a Neutra una casa-galleria dove poter esporre i suoi artisti, su un’altura ancora non edificata di Hollywood Hills. È un prototipo, uno spazio performante in risposta alle esigenze dell’arte, ma anche uno spazio dove si performa una socialità destinata a diventare leggenda: a ogni mostra, il grande salone viene sgomberato dai mobili e arrivano pannelli e strutture progettati sempre da Neutra per allestire l’esposizione nello spazio a pianta libera. Ed ecco l’ormai familiare elenco di nomi ampliarsi ancora di più: Greta Garbo, John Cage, registi come Fritz Lang, Maya Deren, Josef von Sternberg; tutti sono passati da casa Scheyer a vedere. festeggiare, e a creare la storia culturale di un luogo.
Alla morte di Galka, nel 1945, la sua collezione passa al Norton Simon Museum di Pasadena, la casa è acquistata, ampliata al secondo piano su progetto di Gregory Ain, fino all’arrivo oggi dell’ultima proprietà, con la quale torna, anzi diventa pubblica per quella città che ha scritto la sua storia, e di cui ha scritto la storia.
Immagine di apertura: Richard Neutra, Galka Scheyer House, Los Angeles. Foto courtesy Crosby Doe Associates