In Italia dal 2019 c’è un premio dedicato interamente all’architettura in legno: si chiama Wood Architecture Prize ed è promosso da Klimahouse, la fiera internazionale sull’edilizia responsabile organizzata da Fiera Bolzano. È il primo riconoscimento nazionale nato con l’obiettivo di dare visibilità a chi sceglie il legno come materiale principale di progetto, unendo sostenibilità, estetica e innovazione.

Negli anni il premio è cresciuto, attirando l’attenzione di architetti, studi, imprese e committenti, fino a diventare un punto di riferimento in un momento in cui il legno sta tornando protagonista nelle città e nei paesaggi. “Il Wood Architecture Prize per noi non è solo un concorso – ha ricordato Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano – ma un vero investimento culturale. È nato da una scelta coraggiosa e viene portato avanti per passione, perché crediamo che il futuro dell’edilizia passi da qui”.

Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano

Tanti i progetti arrivati negli anni, tra cui alcuni anche passati sotto la lente di Domus. Il bando della nuova edizione, che culminerà nel 2026, è appena stato lanciato. Potranno candidarsi opere realizzate in Italia dal 2022 in poi, con il legno come elemento costruttivo e compositivo centrale. La giuria internazionale valuterà i progetti sulla base della qualità architettonica ma anche dell’impatto ambientale e sociale, con particolare attenzione alla capacità di proporre modelli replicabili e innovativi in grado di affrontare la sfida climatica.

Il percorso si concluderà a Bolzano, in occasione di Klimahouse 2026, con la proclamazione dei vincitori e una mostra dedicata. Intanto, per accompagnare il lancio, a Venezia, a Palazzo Cavanis, è stato allestito uno spazio speciale che raccoglie i progetti vincitori delle scorse edizioni, offrendo una panoramica su come il legno sia già oggi al centro di un nuovo modo di costruire in Italia.

Partecipare al Wood Architecture Prize significa entrare in una rete di progettisti, imprese e istituzioni che stanno ridefinendo il ruolo del legno nell’architettura contemporanea. Non è solo una vetrina ma un’occasione di confronto e di crescita, che negli anni ha saputo mettere in dialogo generazioni diverse e sensibilità progettuali differenti. “Un architetto non progetta solo edifici, ma si prende anche la responsabilità di come questi cambiano il paesaggio e la vita delle persone”, ha sottolineato Roland Baldi, fondatore dello Studio Roland Baldi Architects di Bolzano e vincitore del Wood Architecture Prize 2023 con la Scuola materna di Sluderno. E per Federico Zarattini, fondatore e socio dello Studio Zarcola di Milano, vincitore del Wood Architecture Prize 2025 con Casa Larun, “la vera sfida è rispettare il contesto, senza calare dall’alto soluzioni che potrebbero sembrare perfette sulla carta ma non funzionano nella realtà”.

Le candidature resteranno aperte fino all’autunno 2025: architetti, studi, amministrazioni e aziende avranno quindi tempo per presentare i propri lavori. I vincitori non solo avranno visibilità nazionale e internazionale, ma potranno contribuire a scrivere il futuro di un’architettura che punta a essere innovativa, circolare e profondamente radicata nei territori.

Immagine di apertura: Zarcola studio, Casa Larun, 2024. Vincitore dell'edizione 2025. Foto Barbara Corsico. Courtesy Klimahouse