“Apprezzo Lloyd Wright più del padre”: in vendita la casa di David Lynch

La celebre villa a Los Angeles di David Lynch, progettata dal figlio di Frank Lloyd Wright e poi ampliata dal nipote Eric, è ora sul mercato per 15 milioni di dollari. 

A Los Angeles, dopo l’asta di Julien’s Auctions e Turner Classic Movies a giugno – che ha messo in vendita quasi 450 dei suoi oggetti e cimeli personali – è stata messa in vendita per 15 milioni di euro la proprietà di 2,5 acri di David Lynch, progettata dall’architetto Frank Lloyd Wright Jr., figlio del più noto Frank Lloyd Wright

Il fulcro della tenuta situata negli Hollywood Hills è la Beverly Johnson House, che fu costruita nel 1963 e acquistata dal regista nel 1987 per la somma di 560 mila dollari. “Personalmente apprezzo Lloyd Wright più di Frank Lloyd Wright”, dichiarò Lynch nel 2024 in un’intervista con il Wall Street Journal, “Lloyd Wright è più minimalista. Più puro. Ma altrettanto bello”. Riconosciuta da Historic Places LA come un “esempio di architettura residenziale/organica moderna di metà secolo”, questa dimora losangelina esprime infatti un modernismo collinare fatto di volumi geometrici, pareti vetrate e un’attenta collocazione nel paesaggio circostante. 

Negli anni la residenza è poi stata trasformata in un piccolo universo composito. Dopo l’acquisto delle due case adiacenti su Senalda Drive, dove stabilì la sede della sua Asymmetrical Productions e girò Strade Perdute, nel 1991 Lynch fece progettare all’architetto Eric Lloyd Wright – figlio di Frank Lloyd Jr  – una piscina e una poolhouse che riprendesse elementi caratteristici della struttura principale, come il motivo a chevrons in cemento. Nel complesso, la tenuta conta oggi 5 lotti contigui, dieci camere da letto, undici bagni, uno studio, una biblioteca, una sala proiezioni e una privata per il montaggio.

La sua vendita richiama un interesse che supera di gran lunga il dato immobiliare: in queste stanze rimane la testimonianza di un dialogo costante tra la visione artistica di Lynch e l’architettura che l'ha accolta e alimentata. Non è solo la casa che il regista ha abitato, ma uno spazio generativo che ha plasmato il suo immaginario, suggerendo forme, geometrie e atmosfere poi riflesse nei suoi film e nei suoi oggetti. Un luogo che è a tutti gli effetti entrato a far parte della sua mitologia creativa.

Immagine di apertura: la casa di David Lynch a Los Angeles, foto da X.