Le città, con il loro intreccio di materiali, memorie e suggestioni, sono da sempre una fonte inesauribile di ispirazione per il design. In molti si sono ispirati alle città del mondo e alle loro caratteristiche perfettamente riconoscibili, come la celebre collezione di vassoi disegnata da Fabio Novembre per Driade, che rende omaggio a otto piazze italiane, o la collezione Architexture, disegnata da Patricia Urquiola per Budri, che si ispira alla tradizione architettonica italiana reinterpretandola in forma contemporanea.

Milano, con il suo equilibrio tra memoria e innovazione, diventa oggi il punto di partenza per un nuovo progetto di design, che è prima di tutto una narrazione materica: CottoMilano, la collezione presentata da Ceramiche Keope al Cersaie 2025. Un progetto che nasce dall’incontro tra industria e artigianato, tecnologia e valore umano, e che traduce l’identità urbana milanese in superfici di gres porcellanato dal forte valore espressivo.

L’idea prende forma dalla collaborazione tra Paolo Cesana, Direttore Marketing di Ceramiche Keope, e Domenico Orefice, designer milanese, in dialogo con la storica Fornace Curti. “Ho conosciuto Domenico Orefice visitando il Salone Satellite del 2018, anno in cui presentò alcuni splendidi decori realizzati sul cotto sviluppato dalla Fornace Curti”, racconta Cesana. “Quando ho immaginato una nuova collezione in gres che potesse suscitare le emozioni del cotto, ho pensato subito a lui.”

CottoMilano nasce dal desiderio di trasferire le sensazioni del cotto tradizionale su una superficie tecnologicamente avanzata. “Sono state la ricerca e l’innovazione tecnologica di Keope a permetterci di trasferire sul gres la più empatica di queste sensazioni, cioè quella tattile”, spiega Cesana. Il risultato è una superficie capace di evocare la naturalezza del materiale originario, ma nelle dimensioni tipiche del design contemporaneo, con lastre fino a 120x120 cm pensate per progetti architettonici nuovi e internazionali.

Per Orefice, la collezione è una dichiarazione d’amore alla sua città. “Crescendo nella zona dei Navigli sono rimasto colpito dal fascino delle architetture in cotto: calde, accoglienti, piene di storia. È stato naturale avvicinarmi alla Fornace Curti e iniziare un dialogo con questa realtà milanese.” La collaborazione con Keope nasce proprio dal desiderio di rileggere l’identità architettonica di Milano attraverso un materiale simbolico, tradotto “in chiave contemporanea, per raccontare una città in continua evoluzione.”

La sfida principale è stata ricreare l’irregolarità e la matericità del cotto artigianale su scala industriale. “È stato possibile grazie a un dialogo continuo tra Keope, la Fornace Curti e il nostro studio. Campioni, texture e colori sono stati rielaborati dal centro ricerche Keope per essere tradotti con le più avanzate tecnologie ceramiche” sostiene il designer. Un lavoro che testimonia la capacità del made in Italy di unire la cura artigianale alla precisione produttiva.

Ma c’è un altro motivo per cui CottoMilano riesce a trasmettere la qualità dell’innovazione tecnologica di Keope e al tempo stesso la memoria di una città così profondamente trasformata, ma ancora intrisa di storia. “Le emozioni umane sono ancora oggi l’elemento più importante, una condizione sine qua non, nonostante vengano sempre più spesso calpestate e sopraffatte dagli eventi” afferma Cesana, sottolineando come la tattilità, la morbidezza e i colori caldi della collezione siano pensati “per contesti urbani di forte contenuto espressivo e di design, dove l’ambiente e l’architettura devono trasformarsi in veicoli di calore e accoglienza.”

CottoMilano è dunque, a tutti gli effetti, una riflessione sul valore emotivo e culturale dei luoghi. In essa convivono la memoria della Milano storica e la spinta verso il futuro: il segno di come la materia, quando raccontata con sensibilità e tecnologia, possa restituire l’anima di una città intera.