Due ospedali del territorio che connette Milano e Varese, cioè quelli di Gallarate e Busto Arsizio, si fonderanno in una sola nuova struttura, il Grande Ospedale della Malpensa: per la progettazione di questo polo strategico della salute da oltre 600 stanze e fino a 1200 posti letto è stato bandito un concorso internazionale, e dopo la prima selezione di una shortlist di 5 candidati, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale della Valle Olona ha annunciato il vincitore.
Si tratta dello studio Zaha Hadid Architects, in questo progetto guidato da Paolo Zilli, e che per ora è primo di una classifica che rimane provvisoria, visto che si attendono ancora le verifiche di legge sul possesso, da parte dei cinque finalisti, dei requisiti generali. In ogni caso, a fine novembre dovrebbe arrivare la cerimonia di proclamazione definitiva del vincitore, e con essa la pubblicazione dei progetti finalisti.
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Se il risultato dovesse essere confermato, sarebbe l’incrociarsi di due storie ad altissimo tasso di design: quella del territorio di Malpensa e quella del rapporto tra l’Italia e il nome Hadid.
L’aeroporto poco distante dal futuro ospedale, infatti, già nasceva nel 1959 sul luogo delle sperimentazioni in aviazione di Agusta e Caproni, ed era un saggio di design modernista tra arredi Cassina e DePadova, e gomma Pirelli come nel metrò milanese; non trascuriamo poi la sua vita recente, figlia di una visione di Ettore Sottsass.
Quanto a Zaha Hadid in Italia, non serve andare lontano per arrivare a Milano, in CityLife, tra le sue residenze dal carattere nautico all’ombra della suo grattacielo Generali, e perché non citare poi icone come il Maxxi di Roma, e la dogana del porto a Salerno: un atlante che potrebbe presto ampliarsi.
