C’è un solo edificio a Los Angeles riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e oggi rischia di chiudere al pubblico. Si tratta della Hollyhock House, il primo progetto in città di Frank Lloyd Wright, uno dei quattro grandi maestri del Movimento Moderno insieme a Le Corbusier, Mies van der Rohe e Walter Gropius.
Costruita tra il 1919 e il 1921 nel cuore dell’East Hollywood, all’interno del Barnsdall Art Park, la Hollyhock House è stata pensata come centro di un ambizioso progetto artistico per Aline Barnsdall, l’eccentrica ereditiera di uno dei maggiori produttori di petrolio indipendenti degli Stati Uniti.

L’architettura della Hollyhock House è un unicum nella carriera dell’architetto: qui si intrecciano suggestioni maya e modernismo californiano, di cui la villa è considerata una delle prime manifestazioni. Ma resta un’opera a cui è difficile dare un’etichetta, forse perché rappresenta il simbolo di un momento di transizione nella carriera dell’architetto, tra le “Prairie Houses” dei primi anni ‘10 – come la celebre Robie House, anch’essa inserita nella lista Unesco – e le più monumentali costruzioni degli anni ‘20.
Il nome stesso della casa rimanda alla malvarosa (in inglese hollyhock), fiore preferito della committente Barnsdall, che Wright ha inserito nei dettagli della casa, dai pinnacoli del tetto, ai vetri artistici, alle decorazioni murarie. Diciassette camere, sette bagni, terrazze panoramiche e un monumentale camino compongono una casa che è sopravvissuta a un rifiuto della committenza (Aline Barnsdall l’ha donata alla città dopo pochi anni dalla fine dei lavori), poi a un terremoto nel 1994 e infine all’incendio che ha colpito la città di L.A. mettendone a rischio il patrimonio architettonico.

Eppure, secondo quanto riportato dal Los Angeles Times, nel prossimo futuro la Hollyhock House rischia di chiudere a causa del nuovo piano di bilancio del sindaco Karen Bass, che, se approvato, comporterebbe il licenziamento di oltre 1600 dipendenti comunali per risanare il deficit delle casse comunali. Al momento, sono solo due i dipendenti che organizzano visite guidate e che si occupano della manutenzione della villa. Il nuovo bilancio prevede l’eliminazione di uno di questi ruoli e di due posizioni vacanti che erano previste per poter tenere aperta la struttura.
Sempre il Los Angeles Times riporta le parole di Juan Garcia, portavoce del dipartimento: “Un singolo dipendente a tempo pieno non sarebbe in grado di gestire sia il programma delle visite guidate sia la conservazione, il che renderebbe necessaria la sospensione delle visite pubbliche finché non sarà possibile reintegrare altro personale a tempo pieno”.

E se le attività pubbliche cessassero, la casa non risponderebbe più ai criteri richiesti dall’Unesco per mantenere il suo status, aprendo la strada non solo alla chiusura, ma anche a una possibile revoca del titolo di Patrimonio dell’Umanità.
Il Consiglio Comunale ha tempo fino alla fine del mese di maggio per approvare o modificare il bilancio. Nel frattempo, aspettiamo di sapere cosa ne sarà della Hollyhock House.
