C’è una app per affittare piscine private per quanto tempo vuoi

Nato in Francia, Swimmy è arrivato in Italia da un anno e promette far scoprire ai suoi utenti piscine da sogno.

Nato in Francia nel 2017, Swimmy è una sorta di Airbnb delle piscine. Arrivato in Italia nel 2021 è ancora una piattaforma tutta da scoprire, che consente di affittare piscine private per un’ora, mezza giornata o una giornata intera, condividendole con turisti o persone del luogo e chiedendo una piccola somma a persona in cambio.

Avere una piscina è un costo che difficilmente viene ammortizzato, e negli ultimi anni l’economia collaborativa ha trovato sempre più sostenitori, basti pensare alle case-vacanze o alle barche. Per iscriversi i proprietari devono fornire un documento d'identità, una prova di indirizzo e una foto dell’acqua delle piscine, oltre a stabilire una serie di regole, tra cui il numero massimo di ospiti.b

Al momento, Swimmy conta migliaia di utenti, che possono scoprire piscine sui tetti di Milano o nel centro di Roma, con viste uniche e magari la possibilità di conoscere persone interessanti.

Piscina Argelati, Milano 1915 (restauro 1959) Prima piscina all’aperto di Milano, situata in zona Navigli, l’Argelati traeva l’acqua da una ramificazione del Naviglio Grande. Aperta dal 1915 e dismessa per lungo tempo, fu ristrutturata nel 1959 dall’architetto Arrigo Arrighetti che ne ridisegnò i percorsi, il muro di cinta e le due vasche all’aperto - originariamente ve ne era una terza per bambini - con forme tondeggianti e sinuose che suggerivano il carattere allegro e ricreativo del luogo.

Luigi Lorenzo Secchi, Piscina Guido Romano, Milano 1929 Caratterizzata da un linguaggio architettonico un po’ altisonante, tipico dell’epoca, con un elegante edificio centrale (oggi non più appartenente al complesso) e due corpi laterali simmetrici adibiti a spogliatoi con facciate a timpano scandite da lesene, il complesso situato nel quartiere di Città Studi è dotato di una vasca rettangolare di 4.000 mq che doveva ospitare 1.500 persone, all’interno di un vasto parco.

Luigi Lorenzo Secchi, Bagni misteriosi, Milano 1937 I Bagni misteriosi, ex Centro Balneare Caimi – lo spazio progettato negli anni ‘30 come parte di un centro polifunzionale con sale per la scherma, la boxe, le organizzazioni littorie di quartiere, uno studio medico, una biblioteca e al quale si sono aggiunte nel 1937 le piscine progettate dall’Ing. Secchi – dopo la chiusura nel 2007 sono stati stato oggetto di opere di consolidamento, rinnovamento e adeguamento igienico-sanitario che hanno riportato alla luce il complesso originario e le piscine. Delle due vasche, oggi pienamente in funzione, quella più piccola è trasformabile in inverno in una pista di pattinaggio su ghiaccio.

B.B.P.R. , complesso residenziale con piscine a Gabicce, Pesaro Urbino Il com­plesso di trenta alloggi per residenza estiva ed invernale progettato dai BBPR su uno sperone montuoso a picco sull’Adriatico era composto da due edifici articolati attorno ad una piazza a verde, percorsi che digradavano verso la spiaggia sottostante e un ampio belvedere con piscine che, dall’alto, sembravano fondersi senza soluzione di continuità con l’azzurro del mare.

B.B.P.R. , complesso residenziale con piscine a Gabicce, Pesaro Urbino

Pietro Porcinai, piscina di villa La Terrazza, Firenze 1958 La piscina – elemento costante dei giardini privati di Porcinai – alla villa La Terrazza di forma curvilinea è ispirata alla pittura di Kandinsky e ai giardini giapponesi. La vasca rettangolare, situata in un prato verde e adornata da ninfee, è decorata da 87 ruote di pietra di marmo rosso di varie dimensioni che ne movimentano i bordi rettilinei; la sagoma del bordo piscina è rivestita con mosaico a squama maiolicato di colore verde.

Pietro Porcinai, piscina di villa La Terrazza, Firenze 1958

Piscina sospesa dell’Hotel Hubertus, Sorafurcia, Bolzano Immerso tra le imponenti vette dolomitiche con le loro grandiose pareti rocciose, l’ Alpin Panorama Hotel Hubertus sembra volere dimostrare che toccare il cielo con un dito è possibile: e ancora di più dalla piscina panoramica lunga 25m, riscaldata tutto l’anno a 33°C, sospesa a 12 m e aggettante sulla vallata di 17 m, dove alla contemplazione del Sublime si associa una sottile vertigine da alta quota.

Piscina sospesa dell’Hotel Hubertus, Sorafurcia, Bolzano

Piscina galleggiante del Grand Hotel Tremezzo, Tremezzina, Como WOW non è solo un’esclamazione di apprezzamento, in questo caso ben meritata, ma anche un acronimo che sta per “Water-On-The-Water”: così è denominata la piscina del Grand Hotel Tremezzo, una vasca rettangolare di colore azzurro chiaro che fluttua sulle acque del lago che la circondano, con una vista mozzafiato sulle vette delle Grigne sullo sfondo. 

Piscina galleggiante del Grand Hotel Tremezzo, Tremezzina, Como

Matteo Thun, piscine delle terme, Merano 2005 Ispirato dalla ricerca della massima continuità tra architettura e natura, il complesso termale è un gigantesco cubo di vetro, pietra e legno con un carattere avvolgente e naturale: protagonista assoluta è l’acqua ricavata da profondi scavi nei giardini e percepita come continuazione di un flusso naturale tra interno ed esterno, dalla collezione di dodici piscine indoor di differente temperatura e ampiezza, alle altre 13 piscine esterne adagiate nel vasto parco.

Matteo Thun, piscine delle terme, Merano 2005

Piscina dell’Hotel Rome Cavalieri, A Waldorf Asoria Resort, Roma Con una spettacolare vista panoramica e immersa nel vasto parco privato della tenuta in zona Balduina, tra pini marittimi e profumi della macchia mediterranea, la piscina open air è una pausa esclusiva per coccolarsi e riconciliarsi con il mondo, magari sorseggiando un aperitivo a bordo vasca alla salute della romanità (quella più esclusiva, però).

Piscina dell’Hotel Rome Cavalieri, A Waldorf Asoria Resort, Roma

Camillo Botticini, centro natatorio, Brescia 2015 L’intervento, a dispetto dell’immagine stereotipata e anonima spesso correlata alle strutture di servizio di impianti natatori, si caratterizza come un’architettura fortemente urbana concepita per costruire relazioni con il contesto, con volumi rigorosi e massicci rivestiti in klinker di colore bruno e tagliati da profonde fenditure, a cui si affiancano sul lato ovest le tre piscine all'aperto.

Camillo Botticini, centro natatorio, Brescia 2015

Piscine Carletti, Viterbo   Qui, l'elemento umano incontra la natura: queste vasche ipertermali ad accesso libero sgorgano dalla sorgente con una temperatura di 58°C e, grazie al contesto paesaggistico in cui si situano e ai potenti effetti benefici che apportano, sono il paradiso di chi rifugge dall’ambiente un po’ snob del resort di lusso e ama abbandonarsi ad un’esperienza sensoriale intensa all’insegna dell’informalità.

Immagine in apertura: Foto big.tiny.belly via Unsplash