Caos. Deprime la ragione, esalta l’emotività. Più la ricerca scientifica si addentra nei misteri dell’universo, più si constata con stupore che tutto è regolato dalla curiosa regola delle probabilità. Anche i progetti umani per il futuro. Nel suo editoriale, Michele De Lucchi descrive la forza magica del caos come la forza emotiva che manda avanti il mondo.
Per introdurre i progetti, il direttore di Domus scrive inoltre: “Se non si spezza la catena del prevedibile, non si scoprirà mai niente. Non si riescono a commettere intenzionalmente gli errori, quindi è impossibile rompere l’ordine precostituito.”
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Tra le architetture proposte: il Tai Kwun Centre for Heritage & Arts di Herzog & de Meuron impone la sua presenza nonostante un contesto di estrema caoticità; nel campus della Goldsmiths University, progettato da Assemble, una nuova galleria pubblica d’arte costituisce un importante elemento di rigenerazione culturale e sociale per l’area sud di Londra; con l’ultima realizzazione dello studio olandese Mecanoo, l’industria creativa taiwanese trova nuovi impulsi di crescita.
Anche questo mese le numerose rubriche danno spunti e ispirazione attorno al mondo del progetto. In Studio Visit, Andrea Caputo visita SO-IL e il caos creativo dello studio newyorkese diretto da Florian Idenburg Jing Liu e Ilias Papageorgiou, dove quello che conta di più è la capacità di avere esperienze condivise. Secondo Philippe Rahm, oggi il valore climatico dell’architettura è più importante di quello estetico. Marianna Guernieri ci porta a Las Pozas, un santuario surrealista in Messico, connubio perfetto tra architettura e natura.
In un inserto speciale sono presentati I progetti migliori della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018. Nell’allegato Contract troviamo invece un approfondimento sulle realtà che, in Italia e nel mondo, provano a conciliare due tentative opposti: l’originalità e la ripetizione.