Londra. Renzo Piano si racconta

“The Art of Making Buildings”, la prima retrospettiva inglese degli ultimi 30 anni dedicata al celebre architetto italiano, guarda a cinque decenni di innovazione architettonica.

Vista della mostra “Renzo Piano: The Art of Making Buildings”

Ospitata presso la Royal Academy di Londra, nelle luminose Gabrielle Jungels-Winkler Galleries – progettate da David Chipperfield e completate solo lo scorso maggio – la mostra “Renzo Piano: The Art of Making Buildings” offre ai visitatori l’opportunità di immergersi nei progetti, nelle aspirazioni e nella filosofia del maestro italiano dell’architettura high-tech.

La scenografia, che immerge il pubblico in un’atmosfera da “sala di lettura” – rievocando l’allestimento adottato nel 2015 presso la Power Station of Art di Shanghai – mette in mostra le opere su grandi tavoli attorno ai quali i visitatori possono sedersi per osservarle e studiarle, mentre una serie di ossature architettoniche sono sospese al soffitto.

Co-curata da Kate Goodwin e Drue Heinz, assieme a Renzo Piano, al Renzo Piano Building Workshop e alla Fondazione Renzo Piano, la mostra include modellini in scala 1:1 e disegni originali di alcuni dei progetti più iconici dell’architetto, tra i quali: il tetto-giardino della California Academy of Sciences, il centro culturale Stavros Niarchos ad Atene e l’ultimo terminal dell’aeroporto Kansai, nella baia di Osaka.

Celebrato dalla giuria del Pritzker Prize nel 1998 per il suo “umanesimo”, Piano considera l’architettura come “un gesto civico e una responsabilità sociale”. Una convinzione che ha recentemente messo in pratica regalando a Genova, sua città natale, un’idea di progetto per la ricostruzione del Ponte Morandi, il viadotto autostradale crollato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone.

Parallelamente a riflettere sulla visione umanistica dell’architetto, la mostra rivela anche il processo alla base del suo metodo di costruzione. Un modellino originale della Menil Collection di Houston, in Texas (1987), ad esempio, illustra la ricerca da lui condotta con la sua squadra sulla luce naturale nei contesti museali; un tema che Piano aveva già affrontato – in collaborazione con il britannico Richard Rogers – nel progetto del Centre Pompidou di Parigi. Un museo che, secondo il giornalista del NYT Robin Pogrebin, aveva letteralmente "messo sottosopra il mondo dell'architettura".

Infine, l’esposizione è arricchita da sedici fotografie del maestro italiano Gianni Berengo Gardin, e da un film di Thomas Riedelsheimer, in cui l’autore tedesco disegna un ritratto più intimo dell'architetto. Nel film, Piano spiega infatti la sua lunga relazione con l'architettura, iniziata da bambino con la costruzione di una piccola barca nel garage di suo padre.

Titolo della mostra:
Renzo Piano: The Art of Making Buildings
Date di apertura:
15 settembre 2018 – 20 gennaio 2019
Luogo:
Royal Academy of Arts
Indirizzo:
Burlington House, London, UK

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