La città del futuro di Salvatore Settis guarda al passato e unisce i saperi

L'archeologo e storico dell'arte spiega About a city, manifestazione sul futuro (e il presente) delle città, alla Fondazione Feltrinelli dal 23 al 27 maggio.

Salvatore Settis, About a city

“Occorre fare dialogare saperi molto diversi se vogliamo essere cittadini della città del futuro, altrimenti la città degli urbanisti, quella degli architetti, quella degli storici dell’arte, dei giuristi, dei sociologi, degli antropologi e così via saranno altrettante città diverse che non dialogano tra loro e così non deve essere”, dice Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte (dall’interminabile curriculum) che fa parte del comitato scientifico di About a city, la manifestazione dal 23 al 27 maggio della Fondazione Feltrinelli con  tema a città del futuro, all’interno della Milano Arch Week. E il comitato scientifico, costituito per l’appunto dal professore Settis, dall’architetto e urbanista Stefano Boeri, e dal sociologo delle città Mauro Magatti, nella sua eterogeneità ha come scopo proprio quello di capire come migliorare la città presente.

 

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“Il comitato scientifico di About a city è composto da tre persone con tre competenze molto diverse, io sono il terzo, archeologo e storico dell’arte, e faccio delle riflessioni sulla città storica. Questi tre approcci sono complementari e diversi tra loro, ma non incompatibili, producono una visione differenziata, sfumata ma convergente di quali sono le grandi domande a cui rispondere.” Salvatore Settis tiene alla Fondazione Feltrinelli il 25 maggio alle 12:15 la conferenza “Il diritto alla città”, in cui spiega, dice,  “il rapporto tra cittadino e la città. Si intende capire che cosa la città deve dare al cittadino, che cosa un cittadino ha diritto di pretendere da chi governa e da chi in teoria egli stesso ha eletto dalla città in cui vive”. E questo avviene attraverso l’analisi del passato in relazione al futuro, “il rapporto tra passato e futuro è  necessario per costruire il futuro. Non vuol dire ibernazione del passato tale e quale, bisogna fare  una considerazione critica del passato  come un conto in banca da potere utilizzare per potere costruire il nostro futuro. Ma per sapere che cosa abbiamo in banca dobbiamo guardare dentro bene e occorrono anche gli strumenti della storia arte” e in questo senso il contributo dell'ex direttore della Normale di Pisa è fondamentale nel comitato scientifico della fondazione. E rispetto al passato, continua, “bisogna riprendere il rapporto fra il corpo della città e l'anima della città, perché l'anima della città sono i cittadini. Non dobbiamo riprendere  esattamente i termini in cui si poneva cento anni fa, ma riproponendo termini nuovi”. Fardelli da cui ci dovremmo liberare per andare avanti? Conclude lo storico dell'arte, “il pregiudizio diffusissimo secondo cui esiste una regola, che è quella del mercato, davanti alla quale bisogna genuflettersi completamente come davanti a una divinità pagana e bruciare tutte le nostre ossa per noi stessi come sacrificio davanti a questo. Dobbiamo ricordare che esistono valori immateriali (la cittadinanza è uno di questi) e hanno però una conseguenza materiale ed economica molto forte. Se ricreiamo la gerarchia giusta la città del futuro sarà migliore di come non sia quella di oggi.”

Titolo manifestazione:
About a city
Date:
23-27 maggio
Luogo:
Fondazione Feltrinelli
Conferenza di Salvatore Settis:
The divercity, Il diritto alla città
Orario conferenza:
12:15

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