Immersione digitale

Introdotta oltre 20 anni fa da Abet Laminati, la stampa digitale ha generato importanti innovazioni progettuali, e oggi può essere usufruita su un portale dedicato.

Ettore Sottsass, decoro Bacterio per Abet Laminati, 1978
Nel 1996 Abet Laminati è stata la prima azienda a introdurre la stampa digitale applicata al laminato, avviando un processo che permetteva di attuare un grado di personalizzazione del materiale fino ad allora del tutto inedito.
Da quella rivoluzione sono scaturite infinite operazioni di customizzazione, disponibili su diverse tipologie di laminato: dal MEG (Material Exterior Grade), un tipo di materiale specifico per applicazioni esterne (frangisole, balconi e parapetti, arredo urbano e segnaletica, facciate ventilate), allo stratificato HPL (High Pressure Laminate), una variante autoportante, nata per progettare arredi interni e personalizzabile grazie alla stampa digitale attraverso qualsiasi immagine, grafica o fotografica.
Karim Rashid, Digital Nature, installazione, Biennale Architettura 2016
In apertura: Ettore Sottsass, Bacterio per Abet Laminati, 1978. Qui sopra: Karim Rashid, Digital Nature, installazione, Biennale Architettura 2016
Il sistema di stampa digitale offre tantissime soluzioni diverse, dal soggetto di stampa alla finitura di superficie, che garantiscono massima flessibilità nella realizzazione e grande impatto estetico. A coronamento di questo percorso progettuale, l’azienda ha recentemente lanciato Abet Digital, un servizio on line ideato per per illustrare e guidare attraverso le possibili soluzioni di personalizzazione del laminato, sia per uso interno sia su applicazioni esterne. Il sistema permette di scegliere colori e texture, di creare sfumature e grafiche o di applicare loghi e scritte per definire temi decorativi del tutto unici. È sufficiente inviare la propria immagine ad Abet Laminati e quindi definire attraverso Abet Digital la soluzione migliore per la stampa.
Un dettaglio del decoro Digital Nature, installazione di Karim Rashid
Un dettaglio del decoro Digital Nature, dall'omonima installazione di Karim Rashid
Oggi tutti i decorativi di Abet Laminati possono essere ricreati grazie alla stampa digitale: tra questi anche quelli che originariamente venivano stampati nel laboratorio di serigrafia interno, come per esempio il celebre Bacterio di Ettore Sottsass. Questi decori sono oggi protagonisti della mostra “Ettore Sottsass: Design Radical” inaugurata il 21 luglio al MET di New York. I laminati Bacterio, uniti ad altri delle serie Rete 2, Veneziana e Spugnato ricoprono infatti le colonne della galleria del museo dedicata alla ricerca sul colore di Sottsass. Si tratta di temi grafici nati per la stampa serigrafica a metà degli anni Sessanta e oggi realizzati grazie alla tecnologia digitale. Oltre alla elevata resa grafica, il digitale consente significative economie di scala nella realizzazione del prodotto in quanto non richiede la messa a punto di alcun supporto, a differenza della stampa serigrafica.
Adam Nathaniel Furmaner, collezione 4 Characters in the First Act
I decori in stampa digitale della collezione di arredi 4 Characters in the First Act, disegnata da Adam Nathaniel Furmaner. Fotografia Federico Floriani
Diversi progetti recenti di Abet Laminati nascono proprio per esaltare le qualità specifiche della stampa digitale. Tra questi Digital Nature, l’installazione di Karim Rashid a Venezia in occasione dell’ultima Biennale di Architettura: un lavoro che porta lo stesso nome della collezione di decorativi che il designer di origine egiziana ha disegnato per Abet Laminati. Realizzato all’interno di Palazzo Michiel utilizzando il Laminato Abet HPL, il progetto evidenzia tutte le potenzialità della tecnologia digitale. Una ulteriore difficoltà nella realizzazione dell’installazione era legata alla struttura dello spazio: un vecchio palazzo veneziano con le pareti non omogenee che ha messo a dura prova l’abilità artigianale dell’azienda De Rosso, che vanta una collaborazione di lunga data con Abet Laminati.
Un altro caso virtuoso di applicazione su stampa digitale è costituito dalla collezione di arredi artistici 4 Characters in the First Act, realizzata dall’architetto inglese Adam Nathaniel Furmaner ed esposta alla Camp Design Gallery di Milano in occasione dell’ultimo Fuorisalone. La tecnologia digitale è stata utilizzata in questo caso per garantire la resa cromatica e la ricchezza tridimensionale dei disegni visionari dell’autore, che sono così stati fedelmente riportati sul laminato HPL. Usando le parole di Marco Sammicheli, curatore della mostra: “La collezione è un saggio di cultura postmoderna applicata alla scala dell’arredo. Le grafiche elaborate appositamente dal designer inglese sono un alfabeto sorprendente per la varietà dei rimandi e per l’originalità della sintesi”.

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