Come scrive Elisabetta Longari in catalogo: “Osservando le sue opere, ciò che salta subito agli occhi è la corsa delle linee, che diventano in alcuni casi veri e propri tagli, interruzioni delle superfici. In architettura come in pittura. L’architettura, come i dipinti di Attilio Terragni, stabiliscono un parallelo immediato con il Finnegans Wake di Joyce, proprio relativamente alla decostruzione e ricostruzione del linguaggio basato sulle infinite combinazioni e metamorfosi, come per restituire la corale ciclicità della vita.”
22 giugno – 15 settembre 2017
Attilio Terragni. Riverrun
Interface HUB/Art
via Privata Passo Pordoi 7, Milano
