Bonaldo e il design

La storica azienda veneta dell’arredo festeggia il decennale rapporto con uno dei suoi designer più rappresentativi Alain Gilles, e quello quasi ventennale con il mondo del design.

Alain Gilles, divano Structure per Bonaldo
Azienda affermata in Italia e a livello internazionale per la produzione di eleganti arredi e complementi di design, Bonaldo ha iniziato a stringere un rapporto esclusivo con la cultura del progetto in una fase relativamente recente della sua storia (è stata fondata nel 1936), coincidente con l’inizio del nuovo millennio.
Nel 2000 infatti l’azienda veneta avvia i primi contatti con il mondo del design, inaugurando quella serie di collaborazioni con designer di grande rilievo che diventerà un suo tratto distintivo e che annovererà talenti come Karim Rashid, Ron Arad, Bartoli Design, Massimo Iosa Ghini, Mauro Lipparini.
Alain Gilles, Big Table per Bonaldo, 2009
In apertura: Il divano Structure, disegnato per Bonaldo da Alain Gilles nel 2015. Qui sopra: Big Table (design Alain Gilles, 2009) nella versione con piano il legno di noce e gambe in cinque diversi colori
Del 2007 è invece la nascita di una collaborazione destinata a segnare una tappa significativa nella vicenda Bonaldo: quella con il designer francese Alain Gilles. Gilles progetterà per Bonaldo prodotti di grande personalità, come il tavolino Tectonic (2008) o il tavolo Welded (2012), fino ai più recenti imbottiti Structure (2015) e lo specchio New Perspective (2016). Il progetto però in assoluto più iconico di Gilles per Bonaldo è certamente il tavolo Big Table, disegnato nel 2009, vincitore nello stesso anno del prestigioso Good Design Award e in seguito diventato un’icona di stile a livello mondiale.
Gino Carollo, Origami, Bonaldo 2017
Origami nella versione console (design Gino Carollo, 2017). Il piano è in varie essenze di legno, cristallo o ceramica. Produzione Bonaldo
L’elemento distintivo di Big Table è la sua capacità di cambiare immagine percepita secondo il punto di vista dell’osservatore, in maniera dinamica e coinvolgente. Le gambe sono infatti costituite da lastre oblique, ognuna dotata di una larghezza diversa allo scopo di evidenziare le differenti tonalità e sfumature dell’oggetto, che si trasforma così in una vera e propria scultura d’arredo. “Big Table è uno specchio del nostro tempo. Con la sua forte personalità, pare che sia in continuo movimento, come se le sue gambe camminassero”, così Alain Gilles descrive la sua creazione.
Disegnata da Gino Carollo e presentata al Salone 2017, Lias ha una base in metallo o in legno
Disegnata da Gino Carollo e presentata al Salone 2017, Lias ha una base in metallo o in legno
Combinando le diverse dimensioni, colori e finiture, Big Table oggi può cambiare pelle in ben 702 varianti: è disponibile infatti in sette diverse misure, cique colori (grigio antracite, bianco, bordeaux, tortora, marrone), quattro combinazioni di colori delle gambe (rosso corallo/arancio/verde/lilla o rosa cipria/marrone/tortora, metallo con finitura corten o bronzo-rame), quindici materiali per il piano: dal legno massello alla ceramica, al cristallo. Le sue innumerevoli evoluzioni, che spaziano dalle versioni fisse a quelle allungabili, da quelle colorate a quelle monocromatiche, declinabili in differenti abbinamenti materici, lo rendono in grado di ridefinire il ruolo del tavolo.
Il letto Blanket, disegnato per Bonaldo da Alessandro Busana e presentato al Salone del Mobile di Milano 2017
Il letto Blanket, disegnato per Bonaldo da Alessandro Busana e presentato al Salone del Mobile di Milano 2017
L’attitudine al design di Bonaldo è stata riconfermata anche all’ultimo Salone del Mobile di Milano, dove ha presentato le novità disegnate da Gino Carollo e Alessandro Busana. Il primo realizza Origami (un tavolo e una consolle la cui base è costituita da sottili fogli di metallo piegati come la carta dell’antica arte giapponese) e Lias (sedia caratterizzata dalla bordatura che segue tutta la silhouette della seduta e dello schienale, con due lembi che ne disegnano il contorno). Busana è autore invece di Theduck (un tavolino in polietilene ironico e pop, divertita metafora dell’animale da fattoria) e di Blanket (un letto dotato di una base formata da una grande e soffice trapunta, che poi si avvolge su se stessa a definire il poggiatesta).

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