In apertura: Jenna Bliss, Poison The Cure, 2017. Still da video HD, 30 min. Courtesy l'artista. Qui sopra: Fenixo, installazione alla Dartington Hall, Devon, 1980. Fotografo sconosciuto. Courtesy Estate of Monica Ross
Martine Syms, Incense, Sweaters and Ice, 2017, still dal film, 72 min. Courtesy l'artista e Bridget Donahue, New York
Fiona Clark, Brain scans, 1998, stampa a colori. Courtesy l'artista eMichael Lett, Auckland
Per “56 Artillery Lane” è stata fatta una selezione di opere del recente passato e del presente, affiancata da una programmazione settimanale di eventi. Il vocabolario visivo varia dal rifiuto corporeo alla crescita di batteri, all’intimo immaginarsi. Le forme scultoree fanno riferimento a un rifiuto temporaneo e a un’occupazione collettiva, mentre i film sono diari improvvisati e quasi immaginati. L’archivio è pensato come uno spazio “casalingo”. La mostra è una mappa parziale delle situazioni in cui il domestico è considerato come un spazio di instabilità.
21 aprile – 11 giugno 2017
56 Artillery Lane
a cura di Amy Budd e Naomi Pearce
Raven Row
56 Artillery Lane, Londra