Mattotti: primi lavori

La rassegna a Casa Cavazzini, Udine, è la premessa fondamentale per capire il lavoro di Lorenzo Mattotti, all’epoca illustratore giovane ed entusiasta.

Tutto si può raccontare, anche la realtà di una piccola provincia italiana. Questo è il preciso intento del giovane Lorenzo Mattotti che a Udine visse la prima formazione che, a sua volta, sarà raccontata nella mostra “Mattotti. Primi lavori”. La rassegna che si tiene a Casa Cavazzini – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine – è la premessa fondamentale per capire il lavoro di Lorenzo Mattotti, attualmente presentato nella mostra “Mattotti. Sconfini” a Villa Manin fino al 19 marzo, secondo le intenzioni dell’ideatrice e curatrice Giovanna Durì e della cocuratrice Vania Gransinigh, conservatore di Casa Cavazzini.

<b>A sinistra</b>: Lorenzo Mattotti, <i>Agata Blues</i>, 1979. <b>A destra</b>: Lorenzo Mattotti, <i>Remo</i>, fumetto realizzato negli Settanta
<b>A sinistra</b>: Lorenzo Mattotti, disegno anni Settanta. <b>A destra</b>: Lorenzo Mattotti (disegni) e Antonio Tettamanti (testi), <i>Tram Tram Rock</i>, 1979
<b>A sinistra</b>: Lorenzo Mattotti, disegno anni Settanta. <b>A destra</b>: Lorenzo Mattotti (disegni) e Jerry Kramsky (testi), <i>Alice Brum Brum / La realtà è Strabica</i>, 1977
Lorenzo Mattotti, due tavole a colori, 1977

  La mostra di Udine offre una panoramica sulla produzione iniziale di Mattotti, incentrata sullo sguardo di un illustratore giovane entusiasta di poter cogliere e descrivere (con una narrazione ironica) quello che aveva intorno: i concerti perché forte era l’interesse per la musica, gli eventi sociali cui l’artista partecipava, ma anche l’emarginazione sociale e la malattia mentale. Udine, piccola città di provincia, aveva la stessa importanza di una grande città per Mattotti che anche qui poteva vivere esperienze fondamentali per la sua formazione di persona e di artista. Ci troviamo, dunque, di fronte ad un giovane artista alla ricerca di un proprio stile, attratto quindi da figure/personaggi e situazioni spesso ai margini della società, molto caratterizzate, interessanti per essere raccontate attraverso fumetti con uno stile rapido che vuole cogliere realtà diverse e non “ufficiali”.

Lorenzo Mattotti, schizzo realizzato negli anni Settanta
<b>A sinistra</b>: Lorenzo Mattotti, schizzo per una tavola, primi anni Settanta. <b>A destra</b>: Lorenzo Mattotti e Carlos Sampayo, tavola anni Settanta
<b>A sinistra</b>: Lorenzo Mattotti, <i>Alice Brum Brum</i>, 1977. <b>A destra</b>: Lorenzo Mattotti, <i>Cimurro e le sue ambrotole...</i>, anni Settanta

  L’occhio e l’atteggiamento sono quelli di un Mattotti apolide (pur con formazione udinese), abituato a vivere in posti diversi, incontrare e conoscere, appunto, realtà differenti. Ne è un esempio il primo libro di Lorenzo Mattotti Alice Brum Brum, pubblicato con questo titolo nel 1977 e riproposto ora in tiratura ridotta in occasione della mostra udinese con il titolo che l’artista, insieme all’autore Jerry Kramsky, aveva scelto allora: La realtà è strabica, cambiato in quello poi diffuso dal primo editore (Ottaviano Editore). Il ciclo di lavori selezionato per l’evento di Udine, tra cui anche alcune tavole di Alice Brum Brum/La realtà è strabica, è declinato attraverso fogli, fogliettini anche piccoli ed è esposto in uno spazio intimo e particolare di Casa Cavazzini dando modo così al visitatore di concentrarsi su quel focus preciso che ha per oggetto la mostra.


25 febbraio 2017 – 4 giugno 2017
Mattotti: primi lavori
Casa Cavazzini – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine
Curatori: Giovanna Durì con Vania Gransinigh