Rossetti diventa così personaggio ante-litteram, un maestro rinascimentale anticonformista, un pianificatore di nuove misure cittadine, impegnato a compiere la trasformazione dell’intera società, non solo dell’edilizia cittadina. Bruno trasforma così Biagio in un applicatore dei criteri con i quali era necessario gestire la pianificazione delle città contemporanee e fa di Ferrara l’esempio di quella che sarebbe dovuta diventare la politica delle città del nuovo centro-sinistra.
Alla mostra seguirà qualche anno dopo una monografia di successo che, nelle sue numerose edizioni, si trasformerà progressivamente in un vero e proprio “manuale universale”, valido per ogni città, con l’obiettivo di presentare e divulgare dei moderni criteri di lettura degli spazi urbani da acquisire attraverso la lettura e la comprensione delle raffinatezze della dell’ambiente architettonico ferrarese.
HPO vuole tornare a dare degna ‘sepoltura’ all’architetto ferrarese attraverso un evento che contesta l’operazione critica di Zevi, mostrandone al tempo stesso il valore e l’importanza storica.
Per mezzo di una performance nella quale sarà coinvolto il pubblico, HPO ha realizzato un’installazione nel luogo in cui giacevano i resti mortali del Rossetti: l’antica chiesa di Sant’Andrea, oggi in via Camposabbionario. Un modo per restituire decoro ai ruderi del monumento, attualmente di pertinenza della Scuola Secondaria di I grado Dante Alighieri, e di cui oggi resta solo la navata destra.
Il collettivo HPO, nato nel contesto della facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, intende in questo modo portare l’attenzione sull’area di Sant’Andrea e sollecitarne un recupero attivo.
fino al 7 gennaio 2017
Plagio Rossetti. Un funerale per la critica
via Camposabbionario 11a, Ferrara
A cura del Collettivo HPO
Promosso dal Comune di Ferrara
In collaborazione con Scuola Secondaria di I grado Dante Alighieri
Con il supporto del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara
Allestimento: Riccardo Simioni e Ground Action
Grafica: Mara Femia