Premio MAXXI 2016

Il Premio MAXXI per la giovane arte italiana celebra 15 anni e inaugura la mostra con i 4 finalisti del 2016: Riccardo Arena, Ludovica Carbotta, Adelita Husni-Bey, Zapruder.

Giunto alla sua ottava edizione, il Premio MAXXI – che promuove la giovane arte italiana – celebra i suoi quindici anni, nei quali ha visto crescere e affermarsi nuove generazioni di artisti, tra cui Mario Airò, Giorgio Andreotta Calò, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Rossella Biscotti, Lara Favaretto, Marinella Senatore, Nico Vascellari, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli e molti altri.
Premio MAXXI 2016
In apertura: ZAPRUDER filmakersgroup, Zeus Machine, 2016. Photo Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI. Qui sopra: Ludovica Carbotta, Monowe (the city museum), 2016. Photo Cecilia Fiorenza, courtesy of Fondazione MAXXI
I lavori site-specific dei quattro finalsiti dell’edizione 2016 (Riccardo Arena, Ludovica Carbotta, Adelita Husni-Bey, ZAPRUDER filmmakersgroup) sono esposti al MAXXI fino al 29 gennaio 2017. In occasione dell’anniversario, la mostra si arricchisce anche di una sezione documentaria dedicata alle sette precedenti edizioni: saranno esposti materiali di archivio, fotografie, video dei 35 artisti che, dal 2001 al 2014, vi hanno preso parte. La maggior parte dei lavori sono entrati a far parte della collezione del Museo.
Premio MAXXI 2016
Adelita Husni-Bey, La Luna in Folle, 2016. Photo Cecilia Fiorenza, courtesy of Fondazione MAXXI
La mostra, a cura di Giulia Ferracci, si apre con Zeus Machine del gruppo Zapruder filmmakersgroup (2000), opera che parla di mito, mistero e scoperta. Si tratta di un parallelepipedo dorato sopraelevato, che si staglia come un oggetto misterioso negli spazi del museo. Dopo il primo impatto di stupore, il visitatore capisce che è possibile accedere all’interno della struttura, dove è proiettato il video ispirato alle 12 fatiche di Ercole.
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Riccardo Arena, Orient 1 – Everlasting Sea, 2016. Photo Cecilia Fiorenza, courtesy of Fondazione MAXXI
Il percorso prosegue con La Luna in Folle di Adelita Husni-Bey (classe 1985) riflessione su una società in cui realtà e finzione sono ormai completamente e pericolosamente compenetrati. Su un set composto da tre scene, tre gruppi di teatranti inscenano situazioni tipiche della tv popolare: un dibattito politico, un reality e un talk show, mentre una telecamera ruota attorno alla struttura riprendendo performer e spettatori. Le immagini saranno successivamente visibili su tre monitor che prenderanno il posto degli attori sul palco.
Premio MAXXI 2016
Adelita Husni-Bey, La Luna in Folle, 2016. Photo Cecilia Fiorenza, courtesy of Fondazione MAXXI
Ludovica Carbotta (classe 1982), che da tempo si interroga sullo spazio abitato dall’uomo, porta al MAXXI un nuovo capitolo del progetto Monowe (the city museum), presentato per la prima volta a Bologna nel 2016. L’artista sovrappone all’architettura del Museo il frammento di un edificio immaginario ispirato ai volumi della la Caserma Montello, che precedentemente occupava il suolo dove oggi c’è il MAXXI, creando una sorta di museo nel museo. Qui, una sola persona espone opere ispirate ai grandi del passato. Monowe (the city museum) racconta il tempo perduto della storia e la solitudine dell’uomo iper-connesso di oggi, ma è anche un invito a ripartire dall’individuo come misura di tutte le cose.
Premio MAXXI 2016
Riccardo Arena, Orient 1 – Everlasting Sea, 2016. Photo Cecilia Fiorenza, courtesy of Fondazione MAXXI
Conclude la mostra Orient 1 – Everlasting Sea di Riccardo Arena (classe 1979), installazione composita e ricca di riferimenti che trae ispirazione dalle investigazioni culturali dell’artista in Russia e che dà forma alla tensione millenaria dell’uomo verso l’ignoto. La corrente filosofica del cosmismo, i cosmonauti russi, il suprematismo di Malevic, le note musicali di Boris Godunov sono tutti riferimenti che confluiscono nel suo lavoro, affascinante e complesso. L’opera del vincitore, che sarà annunciata a novembre 2016, entrerà a far parte della collezione permanente del MAXXI e a lui verrà dedicata una pubblicazione bilingue, con interviste, saggi e una sezione antologica dei più importanti testi critici pubblicati sul suo lavoro.

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