Milano città d’acqua

Dall’esperienza de “Il drago verde si veste”, alcune riflessioni sul rapporto di Milano con l’acqua. Se ne parlerà anche il 14 luglio allo showroom Axor in Domus On Field.

MM e Pubblicità Progresso, con il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con Naba e Domus, in occasione dell’ultima edizione del Fuorisalone, hanno realizzato la campagna #ildragoverdesiveste per il ridisegno della celebre fontana milanese proiettando nel futuro una icona storica della città.
“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti
“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti

I giovani talenti della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano hanno proposto diciannove progetti innovativi premiati in Triennale. Con Luca Montani, direttore comunicazione di Metropolitana Milanese, condividiamo alcune riflessioni sui progetti e le iniziative di MM per la città.

 

“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti
“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti

Quali considerazioni sono emerse dall’esperienza del contest “Il drago verde si veste”?

Il contest, unico nel suo genere, ha permesso di testare l’effettiva conoscenza, da parte dei milanesi, della loro celebre fontana pubblica. Il Drago verde, altrimenti chiamato “Vedovella”, è nota e apprezzata da tutti i cittadini.

All’idea di sostituirne alcuni esemplari, c’è stata una levata di scudi. La vedovella esprime un senso di appartenenza notevole; non speravamo di suscitare un così forte attaccamento alla città e alla sua storia.

Un’altra considerazione generale è emersa dall’approccio multisciplinare che i ragazzi della NABA hanno espresso nei loro lavori: si è trattato di un’operazione di branding che si è tradotta in design, comunicazione pubblica, comunicazione di prodotto e marketing territoriale. In ogni concept, l’aspetto del marchio MM è stato presente e ben trattato. Questo mi permette di affermare che abbiamo scongiurato un approccio elitario e lontano dalla realtà.

La partnership con NABA è coerente con l’impegno pluriennale di MM nel campo dell’arte e del design. Abbiamo dimostrato in questi anni di saper gestire il servizio pubblico, primaria responsabilità per una società come la nostra, ma non dobbiamo e possiamo limitarci a offrire ai cittadini ottimi servizi. Fin dalla costruzione della M1 inaugurata nel 1964, la collaborazione con architetti come Bob Noorda e Franco Albini, ci ha consentito di proiettato Milano nel futuro. Non dimenticando che una delle più belle centrali dell’acquedotto, quella di San Siro, è stata progettata da Gio Ponti e realizzata nel 1948. Quindi è stato naturale per noi cercare di proseguire questa mission, cioè quella di promuovere il valore dell’arte quale patrimonio di tutti, con diverse iniziative; da “Arte Sotto Milano” alle installazioni di Street Art alla Stazione del Passante Forlanini.

“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti
“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti

In merito alla gestione e allo sviluppo della rete delle Vedovelle, quali sono i programmi?

Siamo in contatto con due importanti realtà industriali milanesi che si sono dette interessate a produrre il modello vincitore del nostro contest: “The new vedovella of Milan”. In autunno dovremmo poter avviare la complessa fase di prototipazione per riuscire ad installare, entro Natale, la nuova fontana. Nel frattempo comunicheremo tutti i concept selezionati dalla giuria in diverse mostre che allestiremo da luglio a novembre. Quanto alle 567 vedovelle già installate in città, intendiamo promuovere una serie di itinerari cittadini per la loro riscoperta: percorsi di trekking, aree di pic nic attrezzate, eventi di varia natura. Tutto ciò rientra in un piano articolato di comunicazione sull’acqua che parte a settembre e si snoda fino alle porte di Natale: incontri pubblici, serate a tema, concerti, spettacoli teatrali, installazioni, workshop e convegni.

“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti
“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti

Le case dell’acqua, da Expo ai Municipi; come procede il programma di ricollocamento e dialogo con la città?

Il programma è in fase di attuazione e nel rispetto dei tempi. Ne abbiamo installate quattro e le restanti troveranno dimora nei prossimi mesi. Contiamo di collocarle tutte e tredici entro fine ottobre.

L’obiettivo di MM è che ogni nuova casa dell’acqua della serie speciale “Expo” sia raggiungibile in meno di cinque minuti da almeno 10.000 abitanti del quartiere cittadino prescelto. La collocazione è stata pensata in ogni zona anche valorizzando aree verdi e parchi già praticati dai milanesi, oltre che considerando la vicinanza con edifici scolastici e altri luoghi ad alta frequentazione.

Uno degli obiettivi di questa attività di ricollocamento è anche quello di voler contribuire e promuovere in modo capillare le attività di informazione e di educazione sui temi della qualità eccellente dell’acqua pubblica milanese.

La serie speciale “Expo” si caratterizza per un design attento e propositivo di una nuova modalità di erogazione; la particolare innovazione tecnologica dell’impianto consente la fruibilità in tutti i lato lati degli otto erogatori capaci di distribuire acqua in versione sia refrigerata sia frizzante.

Ciascuna nuova casa dell’acqua può erogare fino a 7.000 litri al giorno, quasi cinque volte la diffusione quotidiana dispensabile da quelle già in uso in Milano. Per effetto delle nuove installazioni il potenziale erogabile dalla rete delle case dell’acqua salirà a 100.000 litri al giorno, dagli attuali 12.000. I controlli sulla qualità dell’acqua vengono eseguiti dal laboratorio interno di MM che già effettua circa 190.000 analisi l’anno sull’intera rete idrica milanese. Queste case dell’acqua serie speciale “Expo” si aggiungono alle nove già installate in passato da MM in città.

“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti
“Il drago verde si veste”, mostra dei progetti

Chi ha progettato le case d’acqua e quali elementi sono stati considerati per il loro utilizzo in ambito urbano?

L’attuale concept è il frutto di una gara vinta da DKR drink catering; i due designer sono Renato Garavaglia e Rossella Monina. Il pozzo rappresenta la Casa dell'Acqua per eccellenza, punto di ristoro riconoscibile da tutti perché presente in forme diverse in ogni parte del mondo.

È centro di incontro spontaneo e di scambio, rappresentazione concreta di uno spazio pubblico condiviso. Nella sua forma più contemporanea diventa luogo vitale di conoscenza nella città ideale di Expo attorno al quale creare una nuova identità collettiva globale, a partire da un gesto semplice, naturale e universale come quello di bere l’acqua. Il pozzo, al di là del suo valore simbolico, risulta coerente con il contesto urbano ricreato e facilmente inseribile senza creare discontinuità.

La leggerezza della struttura, che alterna volumi pieni e vuoti, si inserisce nello spazio in modo discreto e armonico, anche grazie ad un’illuminazione funzionale ma non invasiva. Le forme originali e asimmetriche creano movimento in un corpo geometrico, che trova le sue radici nella grande architettura del Rinascimento italiano. La copertura è ispirata alla cupola fiorentina del Brunelleschi, resa contemporanea dai materiali scelti e da una rilettura minimale che ne evidenzia gli elementi strutturali e sfuma i confini tra architettura e ambiente esterno.  

Il contest per le Vedovelle verrà ripetuto? State facendo altre considerazioni sulla personalizzazione delle fontane pubbliche?

Questo contest non sarà ripetuto perché credo fermamente nei “numeri uno”. I sequel sono quasi sempre forieri di ripetizioni e luoghi comuni. Credo che si possa proficuamente lavorare ancora con la NABA e i loro ottimi docenti su altri temi: le portinerie e gli spazi comuni delle case popolari, i luoghi-osservatorio delle opere della nuova linea M4, le aree verdi attrezzate prossime ai cantieri. Milano può utilmente raccordare stili e impulsi creativi per ridisegnare l’arredo dei suoi spazi urbani e una realtà come Naba è pronta a raccogliere la sfida.

Quali i bisogni espressi dalla collettività sul tema dell’acqua pubblica ai quali state rispondendo?

Prima di tutto il bisogno della conoscenza: sapere come viene gestita l’acqua, da dove proviene e con quali caratteristiche fisico-chimiche si presenta alla fonte, cosa stiamo facendo sul versante della sicurezza e dell’innovazione. Milano è all’avanguardia nel settore della gestione delle acque. Ogni anno si sottoscrivono accordi internazionali di studio e collaborazione con centri di ricerca, atenei, aziende. MM è presente in tutti i più grandi gruppi di lavoro mondiali su questo tema.

Ma, al contempo, è importante far riflettere sull’importanza dell’acqua pubblica e la necessità di preservare questa fondamentale risorsa. Su questo tema abbiamo fatto molti convegni e workshop ma personalmente ritengo che si debba passare dai “saperi per pochi” ai saperi condivisi da una ampia moltitudine, e per questo lavoreremo.

© riproduzione riservata

14 luglio, h. 18,30
Milano Water Design / Domus On Field
Showroom Axor
via Durini 15, Milano
Iscrizione
Intervengono: Luca Montani, Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto, Sandro Rossi, Corrado Bina
Modera: Donatella Bollani, vicedirettrice di Domus

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