Il design contribuisce a materializzare le categorie del grande e del tanto: ovvero produce cose su cose. Idee, materia, lavoro molto spesso diventano memoria (ingombrante), schermo, ostacolo, rifiuto a una dimensione di vita semplice, equilibrata, leggera.
Viviamo in un tempo popolato di cose. La nostra esperienza è piena di oggetti che occupano fisicamente e segnicamente i nostri spazi di vita. Quantità di roba che nasconde tutto: il nostro spazio domestico quotidiano, la città con i suoi ambienti, sino a contaminare e inquinare la natura vicina e lontana.
Troppe cose. Troppo. Una delle soluzioni per produrre una semplificazione, un equilibrio, è quella di pensare per sottrazione. Meno cose, meno ingombranti, più piccole. Micro.
La dimensione che ci interessa è quella del piccolo o piccolissimo. Utile o significativo. In ogni caso discreto. Oppure spettacolare... ma ridotto.
Cercasi dunque oggetti piccoli (inscrivibili in un cubo 6x6x6cm). Semplici. Tecnologici e non. Funzionali. Simbolici.
In ogni caso micro.
Microfacts
12– 17 aprile
Subalterno1 design gallery
via Conte Rosso 22, Milan