Best of #mostre

Per smaltire gli eccessi del Natale e godere di questi giorni di vacanza anche se si resta in città, dieci mostre da non perdere in Italia e nel mondo.

Mark Leckey, Circa ‘87, 2013, stampa offset. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli Courtesy Galerie Buchholz, Berlin-Köln
Da Tunisi a New York, passando per Napoli, dieci mostre, biennali e installazioni temporanee da segnare in agenda e da non perdere in questi giorni di vacanze natalizie.


– La seconda Art Brut Biennale Architectures, a Losanna, presenta una serie di opere – alcune delle quali mai esposte prima – focalizzate esclusivamente sul tema della costruzione

– Quello degli Eames in Gran Bretagna non è tanto e solo un ritorno a 15 anni dall’ultima mostra. È una possibilità di ripensare all’attenzione con cui la cultura architettonica britannica ha osservato, commentato e fatto propria l’opera dei due designer americani.

– La mostra dell’artista kosovaro Petrit Halihaj all’HangarBicocca è un viaggio attraverso esperienze private, che diventano veicolo per la conoscenza di sé e del mondo.

– A differenza di tante altre retrospettive dedicate al lavoro di Renzo Piano, la mostra alla Cité de l’Architecture parla apertamente del processo che porta alla realizzazione delle sue visioni.

– Si è aperta il 4 dicembre la sesta edizione della biennale di Shenzhen di architettura e urbanistica “Re-Living the City”. Aaron Betsky racconta la “sua” biennale e i temi del futuro della città.

– Ospitata nella serie di omaggi al collezionismo privato che La Maison Rouge, a Parigi, dedica ogni anno a una figura internazionale quella di Arthur Walther è una delle più importanti e belle collezioni di fotografia esistenti.

– A Tunisi, la quinta biennale pluridisciplinare di arte contemporanea nello spazio pubblico ha arricchito la riflessione sul ruolo dell’arte in un Paese che sta ancora cercando la sua piena identità.

– Le stanze del Madre accolgono un’infilata di seducenti e affilate trasfigurazioni in opere di un pensiero, quello dell’artista inglese Mark Leckey, impeccabilmente attuale su come gli oggetti divengono desiderio attraverso il modo in cui sono rappresentati.

Fabrica porta al Museo di Roma in Trastevere quattro progetti dedicati alla transizione da uno stato a un altro, in un racconto che si muove sui confini dei luoghi e delle cose.

– Le otto monumentali sculture di Eduardo Chillida in mostra a New York ripercorrono i grandi temi dell’artista spagnolo e presentano alcuni dei materiali a lui più cari, come acciaio, granito e alabastro.

 

In apertura: Mark Leckey, Circa ‘87, 2013, stampa offset. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli. Courtesy Galerie Buchholz, Berlin-Köln

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