L’intera gestazione del lavoro di Gala, si sofferma sulla funzione della cultura contadina slovena e delle identità nazionali e popolari inserite all’interno di un più ampio scenario globale. Altri elementi installativi si confrontano con la cultura contadina slovena e con le tradizioni originarie di un popolo, restituendo allo spettatore uno scenario rurale che si spinge fino alla nostra contemporaneità.
Il mondo della caccia viene inteso come un inseguimento alla raffigurazione della storia, al modo in cui rappresentiamo i processi economici e culturali, il modo in cui a livello personale e su scala nazionale rappresentiamo noi stessi.
Nei dipinti di Gala è presente un dialogo costante tra elementi iperrealisti e opachi primi piani e sfondi, che costringono lo spettatore a cambiare continuamente punto di vista, adattando la propria percezione al contenuto. Con questa sua tecnica, l’artista insegue un corto circuito della percezione umana per rivelare i punti di vista ideologici dell'immagine.
Il suo tratto distintivo si ritrova nelle strategie che adotta per ironizzare i miti culturali e ideologici di ieri e di oggi. Le sue opere hanno in comune il concetto di storia di Walter Benjamin e di Franz Kafka, un concetto di storia che si esprime in “The Stable” nel metodo dialettico che si stabilisce tra i testi poetici di Aleš Šteger e le tele e sculture di Enej Gala, tra parola e immagine.
L’onnipresente legame con la natura è invece probabilmente l’unico vero tratto dell’identità slovena. A emergere nel lavoro di Gala, sono i romanzi di Franz Kafka che riflettono un'idea di caccia intesa come trappola e trasformano una serie di sculture e pitture in vere e proprie esche seducenti, nascondigli costruiti appositamente.
Gli stessi presupposti che animavano Kafka hanno materializzato la scultura e la pittura di Enej Gala, rappresentando il mondo assurdo che lo circonda, la babele di una brulicante moltitudine di strane figure, di oggetti e forme sarcasticamente trasfigurate allo scopo di creare una visione in grado di catturare gli aspetti più bizzarri della realtà popolare.
Se per Bruegel l’universalità si manifestava attraverso la capacità di riunire la molteplicità del particolare, in Gala ritroviamo questo approccio recuperando gli aspetti della tradizione slovena e potenziandone fino a trasformarle in umoristiche caricature di se stesse.
fino al 20 settembre 2015
Enej Gala
The Stable
A plus A Gallery
San Marco 3073, Venezia