

Il nostro mestiere è quello di essere progettisti. Ci è chiesto di immaginare e restituire in modo sensibile sogni, illusioni, utopie e rendere tutto questo praticabile. Questi ragazzi sono alla loro prima esperienza e hanno davanti a sé altri molti anni di studi e scoperte. Ma il loro Terzo Paradiso è un luogo che noi vorremmo davvero esplorare e attraversare. Allora in questo hanno fatto goal: hanno reso visibili luoghi immaginari, prodotto scenari e scritto di visioni a loro contemporanee.
Il lavoro finale è poi collettivo, si tratta di una porzione di territorio composto da quindici proposte tra loro interscambiabili, popolate da uomini, animali, piante, materie sconosciute, orti e videogame, giardini segreti e metalli fusi, dormitori cucce e anche rocce, passaggi palestre insetti piume e stanze per fare l’amore. Il progetto globale rimane ‘opera aperta’, frutto di passione e temperamento di 60 individui. È dunque un’opera collettiva, sciolta, libera, mentalmente percorribile come vi pare e piace. Il grande tavolo territorio viaggia poi con una collezione di 150 diverse cartoline, sempre progettate dagli studenti, dove dietro troverete frammenti di messaggi provenienti da quel paradiso, che come un haiku potrà essere narrato in infiniti canti.”

16–23 luglio 2015
Nel terzo paradiso
realizzato con gli studenti del primo anno della Scuola del Design, Politecnico di Milano, all’interno del Laboratorio di Elementi visivi del progetto I1 (aa 2014/2015)
a cura di Angela Rui, Francesco Dondina e Piero Francesco Pozzi
con Anna Paola Buonanno, Domenico Rescigno
con la collaborazione di Lab Allestimenti Paolo Padova, Dip. di Design – Politecnico di Milano
Antonia Jannone – Disegni di Architettura
corso Giuseppe Garibaldi 125, Milano

Questa villa incornicia la natura come un’opera d’arte
Il contesto naturale diventa parte integrante del progetto in questa casa, dove le ampie finestre firmate ERCO lasciano entrare luce e vegetazione, creando un dialogo continuo tra interno ed esterno.