Calchi endolitici

Con la sua installazione Dana Barnes crea un paesaggio di forme cementizie colonizzate da strutture intricate e colorate, simili ai licheni che crescono sulle rocce.

L’installazione di Dana Barnes Endolith Casts – esposta tra le gallerie internazionali presenti alla Skylight Clarkson Sq di New York – si colloca nel percorso di esplorazione condotto dallo studio sul tema della composizione strutturale.

Creando un paesaggio di forme contigue, l’opera fa riferimento alla natura apparentemente immutabile della crescita dei licheni e al complesso rapporto con i materiali, apparentemente inflessibili, che colonizzano producendo sommesse esplosioni di strutture intricate e inaspettate di colori.

Dana Barnes, Endolith Casts

Ogni calco, unico, crea una composizione di diverse materialità apparentemente paradossale, che ricorda la bellezza sensuale e grintosa delle forze naturali. Il risultato è una raccolta di oggetti senza tempo che possono funzionare insieme o singolarmente in un contesto contemporaneo.
Il lavoro si ispira alla poetessa Elizabeth Bishop e al suo uso dei licheni endolitici e dei loro modelli di crescita concentrici come metafora della passione senza tempo (The Shampoo, 1955). Per riprodurre questo fenomeno naturale sono stati utilizzati un processo di annodatura spontanea e meticolose tecniche di taglio per creare un tessuto fibroso umido che si irradia densamente in esplosioni vibranti e scultoree di colore. Il materiale tessile è stato poi immerso nel cemento allo stato liquido e gettato attraverso una procedura di polimerizzazione che fonde perfettamente la massa di lana e il composto simile alla pietra.

Dana Barnes, Endolith Casts
Dana Barnes, Endolith Casts
Dana Barnes, Endolith Casts
Dana Barnes, Endolith Casts
Dana Barnes, Endolith Casts
Dana Barnes, Endolith Casts