La Pietà

La Pietà Rondanini trova casa nella sala dell’Ospedale Spagnolo, restaurato per ospitare l’ultimo capolavoro di Michelangelo e “non-allestito” da Michele De Lucchi.

Con il Museo della Pietà Rondanini Milano accoglie l’ultimo capolavoro di Michelangelo nel nuovo spazio dell’antico Ospedale Spagnolo, restituito alla città dopo il restauro e allestito da Michele De Lucchi.

“Restaurato appositamente per ospitare l’ultimo capolavoro di Michelangelo, lo spazio è ampio e, nonostante alcune manomissioni, ha mantenuto nel tempo la struttura cinquecentesca caratterizzata dalle volte a crociera e da decorazioni murarie in parte recuperate.

Michelangelo, Pietà Rondanini, vista dell'allestimento realizzato da Michele de Lucchi nella sala dell’Ospedale Spagnolo, Milano

La sala era l’antica infermeria approntata dagli Spagnoli durante la peste del 1576 per accogliere i soldati della guarnigione del Castello colpiti dall’epidemia. È stato un luogo di grande sofferenza, dunque, adatto a ospitare una scultura che esprime il sentimento intenso del dolore materno. La sacralità della Pietà è evidenziata dalla collocazione nel posto dell’altare, sotto le parole del Credo apostolico ‘Ascese al cielo’ riportato nei cartigli delle volte. L’ingresso del pubblico si trova nella Piazza delle Armi.

Attraverso una porta che sta sul lato destro dell’edificio verso il fossato, si accede dapprima a una sala accoglienza che ospita la biglietteria e un piccolo bookshop. Questo ambiente ha anche funzione di filtro perché separa il visitatore dal frastuono della vita milanese preparandolo all’esperienza dell’incontro con Michelangelo. Varcata la soglia della sala espositiva, la sorpresa è vedere l’opera esposta di schiena. La scelta ribalta la consueta visione frontale della scultura, obbliga il visitatore a girarci intorno e ad ammirare la scultura ‘a tutto tondo’. La schiena della Madonna è quanto di più espressivo e commovente.

Michelangelo, Pietà Rondanini, vista dell'allestimento realizzato da Michele de Lucchi nella sala dell’Ospedale Spagnolo, Milano

Michelangelo ha modellato questa sofferente figura con una curva tracciata nel marmo che appartiene a tutte le epoche dell’arte, dal Rinascimento all’Espressionismo. L’allestimento è essenziale e la sala rimane vuota se non per la presenza di quattro volumi ad altezza degradante: tre panche in rovere e una vetrina contenente una breve storia della Pietà. Sulla parete opposta all’ingresso una quinta nasconde la Porta di Santo Spirito, accogliendo la maschera funeraria e una medaglia di Michelangelo, realizzate rispettivamente da Daniele da Volterra e Leone Leoni. Il pavimento in assito di rovere dona all’ambiente calore e produce un contrasto materico che valorizza il bianco del marmo, il piano è rialzato e permette di allocare gli impianti nell’intercapedine della pedana.

Michelangelo, Pietà Rondanini, vista dell'allestimento realizzato da Michele de Lucchi nella sala dell’Ospedale Spagnolo, Milano

Per salvaguardare il capolavoro dalle vibrazioni della metropolitana e da eventuali scosse sismiche è stata costruita un'avanzatissima pedana in lastre di metallo di forte spessore che garantisce l’assorbimento di ogni movimento e ondulazione. L’illuminazione della statua, appositamente realizzata da Artemide, è studiata per evitare le ombre, mentre all’interno della sala si diffonde una luce quanto più possibile naturale che valorizza gli affreschi senza entrare in contrasto con la centralità della Pietà. I corpi illuminanti sono allocati su paline appositamente progettate e utilizzate anche per alloggiare i vari sistemi tecnologici. Insomma, in questa sala resa stupenda da un attentissimo restauro, si recupera un pezzo della storia del Castello Sforzesco e si valorizza la presenza della Pietà Rondanini a Milano in uno spazio tutto suo.” Michele De Lucchi

Michelangelo, Pietà Rondanini, vista dell'allestimento realizzato da Michele de Lucchi nella sala dell’Ospedale Spagnolo, Milano

Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione portata avanti per quasi tre anni fra istituzioni pubbliche e realtà private, in particolare dal Comune di Milano insieme alle Soprintendenze, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) e al Politecnico di Milano – Centro Beni Culturali per le attività di diagnostica, monitoraggio e ingegneria. Fondamentale è stato inoltre il contributo della Fondazione Cariplo, partner istituzionale del Castello Sforzesco nel progetto di restauro architettonico e di rinnovamento museografico.

La progettazione delle strutture di protezione dell’opera è dell’azienda giapponese Thk con Miyamoto International e il piedistallo è realizzato dall’italiana Goppion. La realizzazione di questa innovativa tecnologia è stata seguita in ogni sua fase esecutiva dal Politecnico di Milano. Il tutto in stretta collaborazione anche con Arterìa che si è occupata della delicata movimentazione dell’opera e con Sabina Vedovello (CBC) per gli aspetti conservativi in tutte le fasi del progetto.

Michelangelo, Pietà Rondanini, vista dell'allestimento realizzato da Michele de Lucchi nella sala dell’Ospedale Spagnolo, Milano


dal 2 maggio 2015
inaugurazione h.14.00–23.00
Museo della Pietà Rondanini_Michelangelo
allestimento di Michele De Lucchi
Castello Sforzesco
Cortile delle Armi, Milano