Sue Proprie Mani parte da una notizia di pochi anni fa: il ritrovamento, nei magazzini dell’Archivio di Stato albanese, di due sacchi di iuta segnati con l’etichetta “Corrispondenza dei cittadini italiani in Albania”. Centinaia di lettere, scritte per la maggior parte tra il 1945 e il 1946, di quegli italiani che alla fine della seconda guerra mondiale si trovavano in Albania in attesa di essere rimpatriati, e dei loro parenti in Italia. Lettere mai giunte a destinazione.
Sono pezzi di vita degli italiani rimasti in Albania alla fine del 1944, circa 24.000 tra ex-soldati, operai, medici, commercianti, ingegneri, giunti durante l’occupazione italiana, e che, a guerra finita con Enver Hoxha al potere, restano intrappolati e non possono tornare a casa, pedine di scambio in un gioco politico che durerà fino al 1949, quando l’Italia e l’Albania instaureranno rapporti diplomatici.
Girato nell’ex-palazzo di Re Zog a Durazzo, Sue Proprie Mani consiste in una video installazione su cinque grandi schermi, in ciascuno dei quali la macchina da presa, con un movimento lentissimo, cerca, scopre e accarezza sei personaggi. Sono delle presenze ambigue, vestiti in abiti d’epoca, che hanno tra le mani una lettera. Forse destinatari, forse mittenti, forse solo testimoni, appaiono e scompaiono davanti al nostro sguardo, mentre in sottofondo si ascoltano frammenti di quelle lettere mai lette.
Sue Proprie Mani è un’opera che porta alla luce una vicenda reale, elaborandone il peso emotivo e storico, per restituirlo in un’esplorazione di carattere universale del tema della perdita, dell’incomunicabilità, dell’irruzione degli eventi storici nei destini personali. Insieme alla video installazione vengono esposte anche le stampe delle lettere: una mappa illeggibile ma nello stesso tempo eloquente fatta di tracce di una comunicazione interrotta.
2 aprile – 7 giugno 2015
Adrian Paci e Roland Sejko
Sue Proprie Mani
a cura di Cristiana Perrella
prodotto da Kube Studios, Tirana
costumi di Antonella Cannarozzi
Flavio Favelli
Gli Angeli degli Eroi
in collaborazione con Nosadella.due - Independent Residency for Public Art per la città di Bologna
MAXXI
Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4A, Roma