Domus 989 è in edicola

Nel numero di marzo: il Museo di Belle Arti delle Asturie di Francisco Mangado, la Casa di un collezionista a Bolzano di Walter Angonese, il Centro escolar dos combatentes di Michele Cannatà e Fátima Fernandes in Portogallo e l’Istituto di Neuroscienze e dipartimento di Psicologia di Princeton di Rafael Moneo.

Domus 989 cover, detail
L’editoriale di marzo propone un nuovo patto tra le generazioni, rivolgendosi per prima alla generazione di mezzo che con le proprie competenze può essere vicina alle nuove generazioni che più di altre vivono lo “spirito del tempo”.

Domus presenta questo mese tre progetti di architettura pubblica: il Museo di Belle Arti delle Asturie a Oviedo di Francisco Mangado, l’Istituto di Neuroscienze e dipartimento di Psicologia dell’università di Princeton di Rafael Moneo e l’edificio scolastico Centro escolar dos combatentes a Ovar, in Portogallo, disegnato da Michele Cannatà e Fátima Fernandes. E poi due progetti di case private, quella di Walter Angonese per un collezionista a Bolzano, e Casa Barrocal nell’Alentejo di Paulo David.

Costi e Melluso rileggono il lavoro degli architetti siciliani Pasquale Culotta e Giuseppe Leone, recentemente scomparsi, proponendo una nuova lettura di un tema a loro caro: l’abitare in relazione ai luoghi, a partire da Casa Salem, un vero capolavoro degli anni ’70.

Barnaba Fornasetti, figlio ed erede dell’archivio di Piero, auspica un ritorno della decorazione a una scala che va dall’oggetto alla facciata di un edificio. Di Martino Gamper, Domus presenta il concept per le vetrine di Prada basato sull’angolo e, sempre in tema di allestimento, i progetti che Giovanni Maria Filindeu ha realizzato per il MART di Rovereto.

La mostra “Il disegno tra arte e scienza” su Piero della Francesca a Palazzo Magnani, Reggio Emilia, è l’occasione per pubblicare le pagine introduttive del De prospectiva pingendi. Achille Bonito Oliva affronta la questione della forma “nel piano inclinato del tempo”, saggio che è parte del terzo volume dell’Enciclopedia delle arti contemporanee in uscita in aprile.

L’Architectural Association School of Architecture di Londra, da cui sono usciti tra gli altri Cedric Price, Richard Rogers, Rem Koolhaas e Zaha Hadid chiede agli studenti di porsi e risolvere problemi nuovi e innovativi rispetto alla realtà del loro tempo, puntando a coinvolgere anche il pubblico con un dibattito e un confronto costanti; mentre Alberto Campo Baeza a Madrid mettendo sempre l’accento sui meccanismi spaziali per fare architettura, cerca d’insegnare ai suoi studenti la ricerca della bellezza.

Il feedback di marzo è sulla Gand di Marc Dubois che invita a percorrerla segnalando come il Novecento, tra alti e bassi, abbia modificato e poi riconnesso il tessuto urbano.

Il curatore e storico dell’arte Tomàs Llorens interpreta il concetto, di derivazione economica, di “innovazione distruttiva” come la linea di frattura che alla fine del Novecento caratterizza il dissolversi della modernità.

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