I designer del futuro

Sette giovani designer per sette progetti originali: per la seconda volta, il Design Supermarket della Rinascente apre le porte ai talenti selezionati dal SaloneSatellite.

I designer del futuro
Sono giovani, vengono da ogni parte del mondo, ognuno con il proprio bagaglio culturale e accademico, ma tutti ugualmente determinati a entrare nel mondo del design per farne la loro professione.
E la Rinascente offre loro una possibilità concreta per farsi conoscere: fino al 25 dicembre il Design Supermarket accoglie i progetti dei sette migliori designer tra i 650 under 35 e le numerose scuole di design, che hanno preso parte al SaloneSatellite 2014 nell’ambito del Salone del Mobile.
I designer del futuro
Arturo Erbsman, Water Lamps
“Design, Innovazione + Artigianalità” è il tema che ha ispirato i lavori di quest’anno, in cui i materiali sono trattati con tecniche tradizionali, ma anche nuove come il digital manufacturing, in un dialogo continuo e fecondo tra produzione industriale e artigianato.
Arturo Erbsman è un designer francese le cui fonti di ispirazione sono i viaggi fatti in terre lontane e l’osservazione attenta dei fenomeni naturali nella vita di tutti i giorni. I suoi lavori riflettono infatti i differenti punti di intersezione tra i prodotti industriali e i quattro elementi della natura. Come in Water Lamps, le lampade create artigianalmente dove il designer ha voluto mostrare il fascino dei diversi aspetti dell’acqua, che può diventare ghiaccio, neve, stalattite, condensa e vapore.
I designer del futuro
Doosfiorito, The Phytophiler
Dossofiorito è una collaborazione progettuale iniziata nell’autunno del 2012 a Verona da Livia Rossi e Gianluca Giabardo, che ha portato al progetto The Phytophiler: una serie di vasi in terracotta torniti a mano, su cui sono installate delle appendici funzionali attraverso un sistema di fori. Questi vasi rappresentano dei tentativi di interazione con il mondo vegetale, per testimoniare una nuova attitudine diffusa verso la natura e l’acquisita consapevolezza di trovarsi di fronte a esseri sensibili, appartenenti a un mondo “altro” che ci completa.
Claudia Garay ha studiato a Londra, ha lavorato a Parigi e nel 2009 ha aperto il suo studio crocevia di diverse discipline che hanno per tema l’illuminazione. Per il SaloneSatellite 2014 ha creato la Lampada Mush, la cui forma evoca quella di un fungo. Ha una base standard e differenti opzioni di testata. La base cilindrica, fatta di legno di faggio naturale, ospita batteria, LED e il congegno mentre la testata in ceramica e legno agisce come diffusore per creare una condizione di illuminazione soft, che può essere modulata a seconda dell’atmosfera che si vuole creare.
Claudia Garay
Claudia Garay, Lampada Mush
Tania Da Cruz nasce in Portogallo, cresce in Belgio, studia in Olanda, dove lavora anche presso lo studio di Marcel Wanders ad Amsterdam, e infine approda a Milano come designer freelance. Il suo progetto si chiama Playmobilia e comprende una serie di tre sgabelli che prende ispirazione dalle simpatiche parrucche dei famosi giocattoli per bambini. Oggetti dal carattere impertinenti, tradotti in un linguaggio estetico capace di creare un’armonia con gli ambienti contemporanei.
Tsukasa Goto, nato a Tokyo, si è trasferito in Italia nel 2004, dove ha avviato diverse collaborazioni con importanti studi di design e artisti affermati, fino ad arrivare a vincere nel 2011 il “Cristalplant Design Contest + MDF”. Il suo progetto, i Portafrutta Geographical e Agricultural, riflette il pensiero che gli uomini immaginano molte cose ingrandendo e ridimensionando la realtà. Ecco allora che ci si accorge che le persone non pensano le cose ma le immaginano. È da questa immaginazione che gli uomini creano le cose. Così Geographical rappresenta la montagna che racchiude una quantità incredibili di sostanze per la vita. Agricultural i campi agricoli con le loro varietà infinite di alimenti.
I designer del futuro
Tania Da Cruz, Playmobilia
La ricerca di Uto Balmoral è quella di un design che abbia valenza espressiva, metaforica, che inneschi un processo che va oltre l’estetica e la funzionalità come uniche ragioni d’essere. Nel progetto Molding presenta una serie di oggetti componibili per la cucina, realizzati in marmo, che prendono ispirazione dalle cornici decorative e dai fregi classici. L’obiettivo è dare una funzionalità pratica all’ornamento facendolo diventare oggetto di uso comune. L’integrazione con semplici elementi di completamento rende i pezzi componibili dando un’ulteriore valenza ludica al progetto.
Nata in Ucraina, ma cresciuta in Germania, Maria Volokhova ha creato il suo studio a Berlino nel 2010. Il suo progetto si chiama Topgirls e propone una serie di vasi che evocano sculture femminili di personaggi noti, come la dea Era, Giuseppina, di Beauharnais, l’Infanta, Cenerentola, Twiggy. Riconoscibili come tali anche se private del volto, al posto del quale è invece possibile posizionare una composizione floreale, che permette ogni volta di cambiare lo spirito dell’oggetto.

fino al 25 dicembre 2014
I designer del futuro
Design Supermarket
la Rinascente
Piazza Duomo, Milano

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