A 20 anni dalla sua morte, Lina Bo Bardi costituisce ancora un’icona riconosciuta dell’architettura moderna e il suo lavoro, inoltre, è considerato un ponte tra ideologie, geografie e modi diversi di vedere il mondo. Come la fitta vegetazione che oggi avvolge la sua Casa de Vidro nel quartiere Morumbi di San Paolo del Brasile—progettata e costruita come casa Bardi, attualmente ospita la sede dell’Istituto Lina Bo e P. M. Bardi—, l’opera dell’architetto italo-brasiliano continua a crescere nel tempo, impetuosa e fertile, generando frutti imprevedibili e accattivanti. Una di queste succose bacche di progetto è costituita dall’avveniristica Bardi’s Bowl Chair. Progettata nel 1951, sembra un lavoro dell’ultimo Salone del Mobile: una seduta semisferica, semplicemente appoggiata a una struttura metallica ad anello, sostenuta da quattro gambe. Inizialmente parte esclusiva dell’arredo della casa, viene oggi editata per la prima volta da Arper. Il progetto d’industrializzazione della poltrona comprende una serie limitata e numerata di 500 pezzi; destinati a spazi culturali e museali, sono stati realizzati grazie a un fitto dialogo con lo stesso Istituto di San Paolo.