"La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di installare 17 grandi finestre, simili a quelle viste in giro per Milano, che servissero da sottili divisori", raccontano i designer. "Ci siamo ispirati a quegli incontri inaspettati con le vetrine dei negozi, i cortili interni, e le piazze pubbliche viste gironzolando per le vie secondarie. Abbiamo applicato una pellicola a queste finestre per renderle opache se viste da una certa angolazione, ma trasparenti se viste frontalmente. In questo modo i prodotti possono 'apparire' o 'scomparire' all'improvviso davanti agli occhi dei visitatori mentre camminano, dando vita a un'esperienza spaziale in continuo movimento: un po' come le piccole sorprese che ci ha offerto la città."
"Gli scaffali e gli appendiabiti", continuano, "contribuiscono a generare quest'atmosfera tranquilla. L'illuminazione ricorda quella delle strade della città, con i lampioni appesi ai cavi tra un edificio e l'altro, mentre gli ingressi alle mini-boutique del piano sono incorniciate da archi simili a quelli del centro. Il nostro desiderio era quello di condensare l'emozione e i piccoli piaceri provati nell'esplorare Milano a piedi".
