Il convegno parte dalla riflessione sull'uso degli archivi proposto dalla 13. Mostra Internazionale di Architettura – "Common Ground" – curata da David Chipperfield, che ha radunato i partecipanti intorno ai temi della continuità, della memoria, del contesto, per illustrare idee comuni e aspettative condivise sul futuro della architettura. Chipperfield ha dichiarato nel suo intervento come "l'opera di architettura necessiti di essere contestualizzata non solo in un luogo ma nella storia". E in "Common Ground" la storia si fa materiale vivo: sono infatti moltissime le installazioni in mostra che fanno uso del materiale e delle ricerche d'archivio in una prospettiva di vicendevole confronto tra contemporaneo ed esperienze del passato, ampliandone le possibilità di utilizzo e amplificando significati, influenze, fonti di ispirazione.
Tra gli animatori del convegno, Fulvio Irace, storico e critico dell'architettura, ha moderato gli interventi sulle interpretazioni e ricerche avanzate delle istituzioni straniere: Ole Bouman per il NAI - Netherland Architecture Institute di Rotterdam, Valeria Carullo, Curatrice del RIBA – Royal Institute of British Architecs Library Photographs Collection di Londra, Annemarie Jaeggi, Direttrice del Bauhaus Archiv di Berlino e Wolfgang Voigt, vice Direttore del DAM - Deutsches Architektur Museum di Francoforte.
Intorno ad Amerigo Restucci, rettore IUAV – Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si sono poi confrontati sui temi della conservazione e della comunicazione degli archivi, Margherita Guccione, Direttrice del Dipartimento Architettura del MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Margherita Martelli per l'Archivio Centrale dello Stato, Elisabetta Reale per la direzione Generale per gli Archivi, Gloria Bianchino per il CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, Francesco Moschini per l'Accademia Nazionale di San Luca di Roma, Mario Lupano, docente all'IUAV e Graziella Leyla Ciagà per il LADA – Laboratorio Archivi Design e Architettura del Dipartimento INDACO del Politecnico di Milano. e un uso esteso della multimedialità.
Vi è l'esigenza di rivitalizzare gli archivi, luoghi spesso protetti e chiusi, rendendoli accessibili e attraenti per un pubblico più vasto rispetto a quello degli studiosi
Il tema, sempre più attuale dell'archivio, non è dunque solo tecnico ma culturale: l'archivio può diventare animato e aperto alla contemporaneità solo se si presta ad un utilizzo attivo e dinamico dei suoi contenuti grazie a strumenti aggiornati e attraenti, per poter veicolare i contenuti validati della Storia all'attenzione delle generazioni future.
