Moroso a Udine

Nelle sale del museo Casa Cavazzini, gli imbottiti Moroso sono collocati quasi sempre al centro delle sale, quali straordinarie evoluzioni delle sedute per i visitatori che esplorano nuovi legami fra arte e design.

L'apertura del museo d'arte moderna e contemporanea di Udine Casa Cavazzini, con l'allestimento temporaneo "Metamorphosis - Le collezioni Moroso fra design e arti visive", offre un'occasione di riflessione sia per le opere che mostra sia per i temi che affronta in modo chiaro: il rapporto fra arte e design e la localizzazione del museo nello spazio urbano.

Molti altri temi, diversi per ambito e portata, restano sottintesi nella stratificazione di motivazioni e competenze che hanno portato all'evento: il mecenatismo e il rapporto tra pubblico e privato nella promozione dell'arte, il ruolo dell'arte nella definizione dell'identità di una piccola città, la vivacità culturale della provincia, il localismo dell'arte, l'adeguatezza degli spazi di una casa per un'esposizione d'arte…

Il rapporto fra arte e design si può vedere e toccare: i curatori Andrea Bruciati e Patrizia Moroso hanno distribuito nelle sale del museo gli imbottiti Moroso – collocati quasi sempre al centro delle sale, quali straordinarie evoluzioni delle sedute per i visitatori – e hanno deciso accostamenti con le opere della collezione permanente, allestita da Vania Gransinich, riuscendo a stabilire una relazione immediata fra le diverse forme d'arte.

L'accostamento fisico degli oggetti facilita un dialogo fra passato e presente che azzera le distanze: la storia ufficiale delle opere d'arte della collezione (De Chirico, Carrà, Sironi, de Kooning, Lichtenstein…) conferisce autorevolezza ai divani, mentre l'energia creativa delle chaise longue attualità alle opere. Il design, come nelle intenzioni dei curatori, può contribuire ad avvicinare lo spettatore all'opera d'arte moderna e contemporanea, ma certamente ne permette letture inedite. L'insieme del Pannello grafico di Afro Basaldella (1948) con la seduta Metamorphosis di Martino Gamper (2012) mostra con stupefacente semplicità la potenzialità dello scambio grazie al rimando di colori e tagli.

Oltre agli oggetti di design, i curatori hanno inserito negli ambienti conservati dell'ex appartamento Cavazzini alcune opere di autori che hanno recentemente collaborato con Moroso, rianimando, così, spazi dal carattere intimo e retrò; le torte-totem, Bukkake, di Dragana Sapanjoš trasformano la cucina.
In apertura: il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso; Martino Gamper, Metamorphosis, 2012 e Afro Basaldella, Pannello grafico, 1948. Qui sopra: Il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso
In apertura: il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso; Martino Gamper, Metamorphosis, 2012 e Afro Basaldella, Pannello grafico, 1948. Qui sopra: Il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso
L'allestimento della produzione Moroso, con prototipi, semilavorati, materiali e pezzi unici, adatta allo spazio della Casa quanto già messo in mostra all'Hangar Bicocca per festeggiare i 60 anni dell'azienda a cura di Patrizia Moroso e Marco Viola. In un contesto molto diverso – gli spazi dilatati e aperti di Milano versus gli spazi più compressi di Udine – il design e i suoi processi creativi saturano le stanze e l'allestimento assume una dimensione meno astratta, talvolta più domestica. L'esposizione sceglie di non isolare, ed esaltare, i singoli pezzi e di non diventare, così purtroppo, anche un percorso didattico per spiegare l'affascinante articolazione del processo di realizzazione artigianale.
Il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso
Il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso
Casa Cavazzini è una porzione di cortina edilizia cinquecentesca nel centro antico di Udine; 3.500 metri quadri su tre piani trasformati da Gae Aulenti, dopo anni di lavori a singhiozzo, da negozio e residenza privata di una famiglia di commercianti a museo. Questa ristrutturazione porta a chiedersi se effettivamente uno spazio non progettato e costruito apposta per l'esposizione di opere d'arte garantisca la soluzione migliore, anche perchè in questo caso alcune sviste nella realizzazione e percorsi non facilmente leggibili penalizzano lo spazio.

Il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso; Michael Lin, Spring 2003, 2003
Il museo Casa Cavazzini, Udine e le opere Moroso; Michael Lin, Spring 2003, 2003
C'è una precisa ragione per questa scelta che quattro amministrazioni hanno perseguito: la convinzione che un'importante funzione culturale non possa che stare nel centro del centro antico, anche se oggi non è più vero che il centro geografico della città corrisponda al centro della vita della comunità; il marcato processo di ex-urbanizzazione consolidatosi dagli anni '80 nell'area metropolitana di Udine porta, infatti, la popolazione altrove. Nelle intenzioni dell'amministrazione questo nuovo spazio deve contribuire a riaffermare il ruolo del centro antico e il contributo di Moroso potrebbe essere utile. Questo connubio purtroppo è temporaneo, cioè dal prossimo febbraio 2013 le opere di Moroso non arricchiranno più lo spazio del museo; speriamo si trovi il modo per rendere stabile questa interazione.

Metamorphosis - Le collezioni Moroso fra design e arti visive
Museo Casa Cavazzini
Udine Dalle ore 10.30 alle ore 17.00
Chiuso il martedì
Ingresso a pagamento
Fino al 13 gennaio 2013
L’allestimento "Metamorphosis - Le collezioni Moroso fra design e arti visive", museo Casa Cavazzini, Udine
L’allestimento "Metamorphosis - Le collezioni Moroso fra design e arti visive", museo Casa Cavazzini, Udine

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