Il progetto F4_ un'idea di fotografia curato da Carlo Sala si sofferma sul tema dei paesaggi identitari e culturali, declinato secondo l'opera di maestri della modernità, protagonisti dell'arte contemporanea e autori emergenti. Il primo evento espositivo del festival è Assenza di soggetto, mostra che mette in relazione il grande fotografo moderno August Sander con il contemporaneo Michael Somoroff.
In mostra la celebre serie Ritratti del Ventesimo secolo con cui Sander ha saputo figurare i tratti caratteristici di un'epoca attraverso le sembianze degli abitanti della Repubblica di Weimar. Di umili origini, l'autore impara l'arte della fotografia assistendo un professionista incaricato di realizzare degli scatti nella miniera dove è impiegato come operaio. Durante il regime nazista, Sander subisce varie limitazioni e oppressioni che culminano in atti di violenza sul figlio Enrich e nel sequestro e distruzione di alcuni suoi lavori. Michael Somoroff ha voluto interpretare a livello fotografico e video l'opera di Sander. L'autore americano ha lavorato in post-produzione sui lavori storici, cancellando digitalmente le figure narrate. È un lavoro concettuale, ma anche umanista, che vuole giungere all'essenza dei luoghi e all'intrinseco rapporto tra la presenza antropica e il paesaggio.
La seconda esposizione L'uomo e la terra. Luci e ombre, curata da Enrica Viganò con Carlo Sala, è dedicata al fotografo contemporaneo Edward Burtynsky. L'autore canadese, fin dall'inizio della sua carriera trentennale, si è sempre confrontato con la natura in trasformazione e in particolare con l'effetto del progresso sul paesaggio.
Pochi autori della contemporaneità, come lui, hanno saputo cogliere un nuovo senso del sublime nei panorami manipolati dall'industrializzazione e dallo sfruttamento delle risorse naturali, portando lo spettatore a interrogarsi sugli effetti del consumismo esasperato. Le sue immagini raccontano dello sfruttamento delle risorse del pianeta, restituendo un paesaggio trasformato e ferito.
Le trenta opere di grandi dimensioni esposte nella mostra manifestano questo incontro-scontro mediante la presentazione di luoghi dal valore emblematico come le miniere di nichel, lo sbancamento delle cave, i cimiteri di relitti navali o le imponenti costruzioni delle nuove città asiatiche. Luoghi lontani tra loro come gli Stati Uniti, la Cina, il Canada o il Bangladesh divengono teatro delle medesime problematiche universali.
Ultimo membro di una storica famiglia di artisti, Ciardi si inserisce nell'alveo della tradizione veneta del vedutismo portata avanti anche dal padre Guglielmo, esponente della Scuola veneziana dal vero. Nella sua ricerca è evidente il tentativo di sintesi tra due momenti distinti, il realismo dell'Ottocento e la modernità incalzante. La mostra Emma Ciardi. L'opera fotografica tra Venezia e Refrontolo, curata da Carlo Sala, è composta da venticinque lavori che propongono una serie di visioni della città di Venezia, in cui appaiono molti canali, navi e bacini soffermandosi sul fascino dei riflessi nell'acqua del mare. Molto affascinanti gli scatti dei giardini – soggetto tipico dei quadri di Emma – popolati da statue antiche che rimandano a un gusto per la classicità. Infine gli scatti realizzati a Refrontolo, paese della campagna trevigiana dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.
Le sei mostre, allestite nelle sedi di Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo e nell'Antico Lanificio Andretta a Follina, spaziano dalla fotografia di fine Ottocento fino alle ricerche legate alla contemporaneità
Massimo Sordi, autore profondamente legato all'India, rivela con le sue fotografie la complessità di questa nazione. Un paese che non vuole abbandonare le proprie tradizioni e al tempo stesso sta gestendo profonde mutazioni sociali legate al progresso e alla globalizzazione. La mostra si compone di scatti in bianco e nero che sono un lungo viaggio, dalle grandi megalopoli in continua crescita ai remoti villaggi delle regioni rurali.
10 giugno – 16 settembre 2012
giovedì, venerdì e sabato 16 – 20
domenica e festivi 10 -12 e 16 – 20
Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo
Antico Lanificio Andretta a Follina
