Lorenzo Damiani: senza stile

Per la rassegna "È passato di qui…", i progetti di Lorenzo Damiani sono esposti allo Studio Museo Achille Castiglioni.

Achille Castiglioni ha sostenuto e apprezzato il lavoro di Lorenzo Damiani già nel 1998 premiandolo per il Progetto Giovane-Compasso d'Oro. Un concorso indetto da Osram chiedeva di progettare una nuova lampadina, l'architetto designer decide di non reinventare l'oggetto ma il suo uso. Packlight, esposto al Museo Studio, nasce dall'idea di utilizzare una comune lampadina Osram Deluxe e anche il blister nella quale è imballata, sfruttandolo come paralume. I costi in questo modo si riducono e viene stimolato il riuso della confezione che, nell'azione comune, verrebbe buttata via dopo l'acquisto. Ciò che accomuna Castiglioni e Damiani non è l'aspetto formale ma la sperimentazione, la semplicità realizzativa e la sensibilità nei confronti di un design facilmente fruibile.

Il lavoro di Damiani deriva, come nel caso del maestro, dall'osservazione e ispirazione di oggetti comuni ed è frutto di tentativi sull'utilizzo dei materiali e sulla comprensione delle loro capacità. Il linguaggio che utilizza è quello di ridurre al minimo il rapporto tra la forma e la funzione.

Nel caso della seduta Bend, che denota un'assonanza esplicita con il sedile da prato Allunaggio del 1965 di Achille Castiglioni, i dettagli fondano la loro natura nella potenzialità di un comune tubolare in ferro piegato a freddo. La stessa tecnica viene utilizzata per la maniglia Folder che, proprio per la sua semplicità, non trova ascolto nelle aziende di produzione che preferiscono materiali più pesanti e la tecnica della pressofusione.
Truciolari e Packlight, Lorenzo Damiani, foto Andrea Basile
Truciolari e Packlight, Lorenzo Damiani, foto Andrea Basile
Lui stesso definisce alcuni dei suoi oggetti come appartenenti a un "design anonimo", spesso non commerciale. Utilizza scarti di vetro di murano per decorare ciotole, materiali poveri come il truciolato per realizzare contenitori che sembrano di travertino, parti di oggetti già finiti per scomporli, ricomporli e ripensarli.

L'esposizione raccoglie diversi progetti, brillanti, carichi di significato ed etica e interessanti perchè seguono sempre un metodo specifico di ricerca ma non hanno la pretesa di riconoscersi in uno stile formale.

17 aprile-5 maggio
Piazza Castello 27
Milano
Onlyone, Lorenzo Damiani, foto Andrea Basile
Onlyone, Lorenzo Damiani, foto Andrea Basile

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