Angeli e demoni, guardie e ladri, vivi e morti, santi e puttane, bianco e nero, passato e presente, la storia dell'arte e l'arte di strada. Il titolo-binomio della mostra rimanda alle innumerevoli dicotomie iconografiche racchiuse nelle opere di Ozmo, in cui riferimenti a culture, epoche, religioni e discipline diverse, si contrappongono fondendosi. Tuttavia, ogni contrapposizione sarebbe di per sé sterile senza la presenza di un terzo elemento: la sintesi. In tutte le tradizioni filosofiche il numero tre rappresenta infatti confluenza, riunificazione, creazione. Così anche nelle rappresentazioni pittoriche di Ozmo il principio ternario diventa una sorta di 'stella polare' che indica allo spettatore un possibile percorso interpretativo. Il titolo stesso della mostra ne é un esempio. 'Giudizio' e 'pregiudizio' come due entità contrapposte che si negano a vicenda ma che poi trovano una sintesi nel termine 'universale', come dire che saremmo anche chiamati a rispondere delle nostre azioni alla fine del mondo, nel frattempo però, in ogni luogo e in ogni tempo, siamo 'destinati' a coesistere con i pregiudizi.
Al termine della mostra evento il museo acquisirà un'opera dell'artista che entrerà a far parte della collezione del museo.
OZMO (Gionata Gesi) è nato a Pontedera (Pisa) nel 1975 e dal 2001 vive a Milano. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, ha realizzato interventi murali in spazi pubblici a Milano, Roma, Londra, New York, L'Avana, Bruges e Danzica. Tra le opere più recenti: due imponenti wall painting realizzati alle Colonne di San Lorenzo a Milano e all'ex Mattatoio al Testaccio di Roma per la Absolut.
Il titolo-binomio della mostra rimanda alle innumerevoli dicotomie iconografiche racchiuse nelle opere di Ozmo, in cui riferimenti a culture, epoche, religioni e discipline diverse, si contrappongono fondendosi.
A cura di Alessandra Galasso
con la collaborazione di Serena Valietti, Studio OZMO
2 – 21 febbraio 2012
Spazio Mostre del Museo del Novecento
Via Marconi, Milano