Il rigore che si è imposto negli ultimi anni nella ricerca sui materiali, infatti, non ha trovato riscontro, altrettanto chiaramente, nell'uso del decoro. Quindi, malgrado siamo tutti consapevoli che il linguaggio del decoro, dal floreale al geometrico, faccia parte del mondo della ceramica, si è però cercato di limitarne l'utilizzo.
Per quanto ci riguarda, insieme all'azienda, già dall'anno scorso abbiamo intrapreso un percorso di recupero delle tradizione e di attenzione verso l'artigianato. Questo non vuol dire che non si intenda parlare un linguaggio industriale. La matrice prettamente "industriale" affonda però la sue radici in una visione artigianale.
Ad ogni modo questo "modulo" è stato riproporzionato nella misura 5 x 10. La tipica piastrella smaltata è stata quindi riproporzionata in un formato più piccolo, che però non viene venduta in tagli singoli. Trattandosi di una sorta di mosaico preinciso, infatti, si compone all'interno di un formato più grande che facilita l'istallazione.
È la palette cromatica poi a legare insieme tutta la collezione. In modo indipendente da questi riferimenti storici abbiamo scelto colori neutri, polverosi, ispirati ai toni del grigio-verde, del malva, dell'azzurro pastello.
Questo tipo di inspirazione legato alla storia della ceramica di fine Ottocento e primi Novecento si è incrociata poi con un lavoro di rivisitazione della produzione ceramica italiana degli anni Cinquanta e Sessanta, soprattutto per quel che riguarda i formati.
