Casa della musica

L'opera, voluta dall'amministrazione locale e concepita da Stefano Gri e Piero Zucchi, recupera un fabbricato esistente attraverso un linguaggio sensibile e attuale.

La Casa della Musica di Cervignano del Friuli, è il risultato di un progetto di riuso, restauro e ristrutturazione di un edificio in mattoni da tempo abbandonato. Ospita, su una superficie di 750 metri quadrati, spazi di aggregazione pubblica e ristoro, spazi per le prove e l'insegnamento della musica, per esposizioni, per spettacoli e conferenze, oltre a uno studio di registrazione. Il progetto prevede la realizzazione di due piani all'interno dell'edificio originario; la struttura in mattoni è stata conservata e riutilizzata per il sostegno della copertura, mentre una nuova struttura indipendente in cemento armato ha reso possibile la configurazione del nuovo spazio interno, garantendo le necessarie prestazioni acustiche. Tale struttura è costituita al piano terra da quattro volumi che racchiudono le sale di prova, unici elementi chiusi e autonomi all'interno dello spazio a doppia altezza che costituisce il luogo centrale di incontro e relazione fra le persone. Il piano primo, in parte aperto verso lo spazio a doppia altezza di distribuzione, è occupato dalla sala polifunzionale di 100 posti. "Un nuovo edificio nasce all'interno di quello esistente -spiegano gli architetti-, contenendo in sé tutte le soluzioni strutturali e tecnologiche necessarie. Esso non tocca la vecchia struttura, che rimane visibile e acquista valore dal nuovo confronto."
Visione notturna del fronte su strada
Visione notturna del fronte su strada
Il prospetto principale, quello che si rivolge alla città, è definito da cinque grandi serramenti sporgenti a tutta altezza che incorniciano i pannelli vetrati e fissi, i quali, a loro volta, inquadrano ora spazi a sviluppo orizzontale ora spazi a sviluppo verticale. Il tetto a falde con travi in legno è stato ricostruito con una maggiore inclinazione, ed è quindi più alto di quello originario. La struttura in mattoni sorregge il manto di copertura, inquadra l'ingresso (posto su uno dei lati corti e sottolineato da un elemento in calcestruzzo a sbalzo), richiama la memoria costruttiva del paese, dialoga senza mimetismi con un interno in calcestruzzo sempre monolitico e sempre faccia a vista. "Una nuova funzione (luogo della musica) per un vecchio (e muto) fabbricato (una autorimessa per autobus) rappresenta allo stesso tempo un tema progettuale e tecnologico, ma anche il valore poetico dell'intervento", continua GEZA. Per quanto riguarda l'aspetto energetico, gli impianti sono stati dimensionati in accordo con l'amministrazione comunale: a Cervignano tutti gli edifici pubblici sono controllati secondo un Progetto integrato e un Programma unico in quanto la domanda di energia di ogni singolo edificio pubblico (in orari e per giorni diversi) potrebbe condizionare le risposte degli altri fabbricati. Da qui la scelta di sperimentare l'idea di una sostenibilità integrata che guardi alla città e ai suoi diversi servizi come a un unico corpo.
veduta dell'interno
veduta dell'interno
Architetto
GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati
Collaboratori : Stefania Anzil
Strutture : Studio Nuttassociati
Impianti : Eng team & Partners
Cliente : Comune di Cervignano del Friuli
Superficie: 750 mq
Luogo: Cervignano del Friuli
Progetto: 2004/2009
Realizzazione: 2010/11
Il lungo interno al piano terra
Il lungo interno al piano terra

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