A un passo dal Duomo c'è il Palazzo della Ragione, monumento di se stesso e custode di stratificazioni architettoniche importanti non celate dall'intervento di conservazione dell'architetto Marco Dezzi Bardeschi. Lo stesso architetto non ha rinunciato a lasciare traccia del tempo con la serpeggiante scala di cristallo e acciaio che, realizzata tra il 2000 e il 2002, è stata aggiunta sul lato est dell'edificio. La sottostante Loggia dei Mercanti ospita il cosidetto Sacrario dei Caduti per la libertà, una serie di lapidi con incisi i nomi dei caduti della Seconda Grande Guerra (per questo motivo l'ANPI ha dato parere contrario ai progetti proposti).
Proprio il pubblico loggiato dovrebbe accogliere, fino al 2015, il nuovo City Center di Milano: contemporaneo luogo di scambio multimediale, centro di accoglienza e informazione, traccia del nostro tempo che si stratifica sul palinsesto esistente.
Cinque sono stati gli studi chiamati dal Comune di Milano a elaborare delle proposte per lo spazio: Studio Italo Rota (selezionato), Studio Novembre, Giugiaro Architettura, BDGS Architetti Associati, Studio De Lucchi. Riportiamo di seguito le proposte di progetto di quattro dei cinque invitati.
Dietro il nome DimMi si cela il nuovo Milano City Center progettato dallo Studio Italo Rota, attualmente selezionato dall'amministrazione comunale come ipotesi realizzabile. Un luogo di dialogo tra i cittadini, i turisti, i visitatori più o meno temporanei, italiani e stranieri, con la città di Milano, un luogo in cui la città stessa possa raccontarsi alle persone che la abitano.
Il progetto architettonico si basa sul rispetto nei confronti dell'antica preesistenza, che non viene in alcun modo toccata o modificata: il nuovo spazio, infatti, sarà costruito a partire da una pedana che si appoggia alla pavimentazione esistente distribuendo opportunamente i carichi.
City Center alla Loggia dei Mercanti
A confronto, quattro dei cinque progetti proposti per il nuovo City Center di Milano.
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- Andrea Angeli
- 07 aprile 2011
- Milano
Sopra: Lo spazio conferenze del nuovo Broletto.
Dal nuovo piano d'appoggio sorgono sei grandi lampade, che svolgono funzione di pilastri principali, ma che, contemporaneamente, illuminano l'interno dello spazio e le volte antiche. La totale trasparenza tra interno ed esterno è garantita da l'uso di vetri extrachiari nei tamponamenti, in modo da mantenere il carattere del loggiato, protetto ma aperto alla città. L'interno sarà caratterizzato da quattro zone principali che compongono uno spazio fluido e senza divisioni: un info point; uno spazio di costruzione dell'informazione digitale; una zona nella quale la città, attraverso grandi videowall, racconterà il proprio futuro urbano; uno spazio conferenze per un centinaio di persone, pensato come un nuovo Broletto. Infine una lunga fascia di monitor, posti ad altezza occhio di chi cammina lungo piazza dei Mercanti, permetterà a Milano di raccontarsi nelle sue misure più caratteristiche.
Il progetto proposto dallo Studio Novembre si pone decisamente ad una scala architettonica piuttosto che di allestimento. All'esistente spazio del colonnato viene soprapposto un nuovo piano mezzanino, ottenuto grazie all'inserimento di un volume sagomato, che ospita lo spazio eventi ed esposizioni. Al Piano Terra trova collocazione l'ampia area deputata a spazio informativo e di accoglienza che come da brief di indirizzo, trasmette una sensazione di trasparenza e permeabilità dello spazio. La presenza di un piano inclinato consente sia di dare collocazione alle aree conferenze e lounge/relax che di mettere in comunicazione i due livelli.
È palese la volontà dello Studio Giugiaro Architettura di creare uno spazio accogliente, affascinante e libero, per adeguarsi a un programma molteplice. Il progetto, giocato su pochi segni, occupa tutto il piano terra della loggia, tamponata da vetrate, e sfrutta il ritmo dei pilastri per localizzare chiaramente le diverse aree: ristoro, gioco, conferenze, lounge, informazioni e spazio multimediale. Un bancone centrale organizza i percorsi e gerarchizza il grande openspace. Le volte sono celate parzialmente da moderne vele che comprimono gli spazi per sottolinearli e per accrescere l'effetto scenografia. Matrice chiave del progetto che lo rende particolarmente vitale di notte, sono proprio le luci.
La proposta dello Studio BDGS Architetti Associati nasce in una fase ancora di studio e preliminare rispetto alle soluzioni progettuali precedenti.
Un volume parallelepipedo prende le distanze dalla preesistenza, incuneandosi trasversalmente e aggettando leggermente come a invitare all'accesso. Il progetto prevede una caratterizzazione dello spazio per aree tematiche che vanno dalla scuola al tempo libero, alla mobilità, al territorio.
L'accoglienza, frontale rispetto all'ingresso, anticipa una libreria. Due vani più interni rompono la pulizia geometrica della pianta e ospitano altre funzioni più raccolte e isolate.
Lo spazio che andrebbe ad accogliere gli eventi è stato previsto esterno al volume, sotto le volte della loggia, con il parallelepipedo colorato a fare da sfondo, mentre la città scorre tutt'attorno visibile dalle vetrate.
Andrea Angeli