Creatività: il mestiere di notaio ne regala poca.
Tempo: il mestiere di notaio costringe ad
aggiornare il proprio sapere in modo incessante,
porta via il tempo anche quando dovrebbe essere
libero. Precisione: il mestiere di notaio esige totale
precisione. Certo, c’è anche un verso della
medaglia: è un mestiere redditizio, ma ti ruba
l’anima.
Scomparso lo scorso maggio e affermato notaio
milanese, Paolo Consolandi ne era ben
consapevole. Aveva aggirato l’ostacolo costruendosi
un’altra vita: con molta discrezione, a partire dagli
anni Cinquanta, cominciò a mettere insieme una
collezione di arte contemporanea, riservandosi il
ruolo di mecenate moderno. Del resto, l’opera di
Fischli & Weiss, che dà il titolo alla mostra allestita
presso il Museo Arte Gallarate, – Cosa fa la mia
anima mentre sto lavorando? – è, allo stesso
tempo, una metafora dell’esistenza di Consolandi,
ma anche un invito per tutti noi che viviamo in un
quotidiano senza fantasia.
Curata da Francesca Pasini e da Angela Vettese, la
mostra resterà aperta fino al 13 febbraio. Lascia
senza parole e merita davvero una visita: presenta
duecento lavori suddivisi in sette gruppi tematici
(Oltre la materia, Orizzonti, Scrivere e scriversi,
Dialoghi eclettici, Corpo e mente, Ritratti,
Autoritratti e altro, Things). I nomi coinvolti sono
molti e importanti e, spesso, furono selezionati da
Consolandi quando ancora non erano conosciuti:
come, per esempio, Vanessa Beecroft, Maurizio
Cattelan, Francesco Vezzoli. Ma se l’incipit della
mostra è riservato a Bill Viola e a Lucio Fontana,
presenziano, tra gli altri, Gabriel Orozco, Nam June
Paik, Tacita Dean, Mona Hatoum, Marina
Abramovic, Anish Kapoor, Rebecca Horn…
Paolo Consolandi era un notaio certo, ma dopo aver
visitato la mostra e riconosciuto il suo viso in
diverse opere – come, per esempio, nel ritratto
della famiglia Consolandi fatto da Thomas Struth
nel 1996 o in quello con i suoi nipoti, o ancora il
video Esseri umani del XXI secolo di
Marcella Vanzo, nel quale appare tra il pubblico –
concludiamo che fosse, a suo modo, anche un
artista nell’arte del collezionare. Laura
Bossi
Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando?
Opere d’arte contemporanea dalla Collezione
Consolandi
Fino al 13 febbraio 2011
MAGA Museo Arte Gallarate
Via De Magri 1
Gallarate, Varese
Dall’alto: Peter Fischli & David Weiss, Cosa fa la
mia anima mentre sto lavorando?, 2003 (foto
Roberto Marossi, Milano); Thomas Struth,
Famiglia Consolandi, 1996 (foto Roberto
Marossi, Milano); Tacita Dean, Ice Rink,
2000 (foto Roberto Marossi, Milano); Nam June
Paik, Alpha Centauri, 1990; foto
dell’allestimento (foto di Marco Guariglia, per
gentile concessione MAGA).
Il notaio che volle essere artista
View Article details
- Laura Bossi
- 29 novembre 2010