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Artissima 17. Internazionale d’Arte Contemporanea
Si svolgerà da venerdì 5 a domenica 7 novembre
2010 Artissima 17, Internazionale d’Arte
Contemporanea a Torino, sotto la direzione artistica
di Francesco Manacorda.
Tra le novità, una nuova spettacolare sede: l’Oval,
un padiglione dall’originale taglio architettonico,
realizzato in occasione dei Giochi Olimpici Invernali
di Torino 2006 e concepito per ospitare
manifestazioni di respiro internazionale.
Collocato nell’area di Lingotto Fiere, l’Oval – con i
suoi 20.000 mq illuminati naturalmente grazie a
oltre 15.000 metri quadrati di pareti a vetrate
continue – è la sede ideale per ospitare il progetto
di Francesco Manacorda che prevede quest’anno
l’accorpamento in un unico luogo di tutti gli
elementi che costituiscono il complesso della
manifestazione. Infatti – e questa è la seconda
novità di Artissima 17 – il programma culturale e i
suoi numerosi appuntamenti saranno ospitati, in un
rapporto dialogico e di complementarietà con la
Fiera, all’interno del padiglione.
L’Oval accoglierà al suo interno 152 gallerie. La
presenza degli espositori seguirà la tradizionale
partizione in sezioni. La MAIN SECTION, che
raccoglie le gallerie più rappresentative del
panorama artistico mondiale, proporrà più di 98
gallerie, tra italiane e straniere, ammesse dal
Comitato di Selezione della Fiera. New Entries,
speciale punto di riferimento per la nuova
creatività, riservato alle più interessanti giovani
gallerie, con meno di cinque anni di attività
presenti per la prima volta ad Artissima, quest’anno
amplierà da 20 a 28 il numero delle presenze.
Present Future proporrà 15 giovani artisti,
presentati dalle loro gallerie di riferimento in uno
speciale spazio espositivo all’interno della Fiera, e
invitati da un team di curatori internazionali
composto da Luigi Fassi (coordinatore), Mai Abu
ElDahab, Richard Birkett e Thomas Boutoux: una
rassegna sull’arte emergente offerta in anteprima
al pubblico e alla critica. Durante Artissima, una
giuria di critici e curatori internazionali, composta
da Ann Demeester, Richard Flood, Polly Staple e
Adam Szymczyk, assegnerà al progetto più
significativo il Premio illy Present Future, giunto
quest’anno alla sua decima edizione.
Infine, novità assoluta per l’edizione 2010, è Back
to the Future, sezione inedita della Fiera volta a
riscoprire e portare l’attenzione di operatori del
settore, di collezionisti e del grande pubblico su
artisti che hanno avuto un limitato riconoscimento
negli ultimi decenni, ma il cui lavoro è proprio oggi
particolarmente significativo. A metà tra progetto
espositivo di livello museale e partecipazione
fieristica, la sezione vedrà un’area dedicata ad
alcune gallerie d'arte, selezionate da un Comitato
Scientifico, sulla base di un progetto per una
mostra personale di un artista, italiano o
internazionale, attivo tra gli anni Sessanta e
Settanta, con opere ‘storiche’. Un’opportunità per
far meglio conoscere alcuni grandi innovatori del
linguaggio dell’arte moderna di totale attualità
proprio in un contesto dedicato alle sperimentazioni
più nuove del contemporaneo. Il Comitato
Scientifico – composto da Christine Macel
(Curatrice Centre Pompidou, Parigi), Jessica
Morgan (Curatrice Contemporary Art, Tate Modern,
Londra), Massimiliano Gioni (Direttore Progetti
Speciali New Museum of Contemporary Art, New
York, e Direttore Artistico Fondazione Nicola
Trussardi di Milano) ha selezionato 24 progetti.
Poesia in Forma di Rosa è il calendario culturale di
Altissima, basato sul tema dello “sconfinamento”. Il
titolo è preso a prestito dalla raccolta di poesie che
Pier Paolo Pasolini pubblicò dopo i suoi esordi
cinematografici. Attraverso il coinvolgimento di
artisti che si esprimono anche in altre discipline
creative quali l’architettura, il design, la letteratura,
il cinema e la danza, Artissima 17 si propone di
indagare questo territorio di confine, cercando di
scoprire le condizioni che possano favorire una più
diffusa integrazione delle arti. Casa delle
contaminazioni sarà il progetto architettonico
realizzato ad hoc all’interno dell’Oval, che farà da
cornice spaziale e concettuale al calendario
culturale. Il collettivo raumlaborberlin, che opera
nel campo dell’arte e dell’architettura, realizzerà
una maquette di dimensioni reali di un padiglione
che possa contenere e facilitare i diversi processi di
contaminazione tra le arti. Collocata all’interno
della Fiera, la grande struttura temporanea
includerà spazi diversi per ognuno dei campi
artistici indagati: danza, cinema, letteratura,
design, formazione. Gli spazi saranno tra loro
collegati e pensati in funzione della loro
destinazione e del loro uso. La Casa delle
Contaminazioni è concepita come modello per un
futuro museo o centro culturale, un prototipo che
troverà la sua sperimentazione pratica nel corso
della manifestazione. Tra le sezioni in programma
ci saranno: Tutto il resto è letteratura, un salone
letterario curato da Vincenzo Latronico; The
Dancers, un programma di danza curato da
Anthony Huberman; Thinking Through Cinema
[Profondo Rosso], una serie di reinterpretazioni
dello stesso cult movie curate da Benjamin Cook e
Mike Sperlinger; Urban Genome Project, una serie
di interviste a figure di spicco di grandi città circa il
loro ruolo nella progettazione urbana e culturale
condotte da Joseph Grima e Pedro Reyes;
Typography, un progetto tipografico ed espositivo
che si infiltra in tutta la Fiera di Dexter Sinister,
Pickpocket Almanack, un’università immaginaria e
itinerante organizzata da Joe del Pesco e Dominic
Willsdon.
E ancora, sempre negli spazi dell’Oval, Artissima 17
ospiterà Picnic for the Mind, a cura di Gianluigi
Ricuperati, tre lezioni-seminari con autori letterari,
designer, artisti e storici e Hypnotic Show, a cura
di Raimundas Malasauskas e condotto da Marcos
Lutyens, una mostra visibile solo nella mente del
pubblico, creata dalla fusione tra pratiche artistiche
e ipnosi.
Altra novità dell’edizione 2010: Mostra per Mostra,
un vero e proprio spazio museale con un percorso
espositivo pensato per offrire ai visitatori una
suggestiva anteprima sulle mostre di arte
contemporanea in programma a Torino e in
Piemonte. Musei, fondazioni, istituzioni artistiche
presentare ciascuno un’opera legata a
un’esposizione in corso nei loro spazi. In mostra ad
Artissima: dipinti, installazioni, video di artisti quali
Marisa Merz, Gino De Dominicis, Martha Rosler,
Gary Hill, Thomas Demani e Liliana Moro, accanto a
lavori di giovani emergenti a livello internazionale.
Nel segno della continuità si pone invece Ascolta
chi scrive, le visite di scoperta della fiera e
dell’arte contemporanea, curate da 17 esperti
d’arte, critici e giornalisti, e dedicate a tutti i
visitatori di Artissima.
Unico appuntamento al di fuori degli spazi dell’Oval
sarà a Palazzo Birago, prestigiosa sede della
Camera di commercio di Torino, Artissima Design
che proporrà Visualising Transformation una mostra
a cura di Barbara Brondi e Marco Rainò, che
presenterà una selezione di lavori originali firmati
da alcuni tra i nomi di maggior rilievo nel contesto
internazionale del design di ricerca – Tomás
Alonso, Beta Tank, Julien Carretero, Lanzavecchia
+ Wai, Minale - Maeda e Mischer ‘ Traxler – e gli
allestimenti concepiti da tre noti studi torinesi:
MARC, Nucleo e UdA.
Nelle immagini,
dall’alto: Stelios Faitakis, Untitled, 2010,
tecnica mista su tavola, 100 x 125 cm (courtesy
The Breeder, Athens); Nanni Balestrini, Senza
titolo, anni Sessanta, collage su carta, 25 x
35cm (courtesy Giacomo Guidi & MG Art, Roma);
Paolo Icaro, Gabbia Pliniominio, 1967,
acciaio verniciato, 205 x 280 x 415 cm (courtesy
Galleria Massimo Minini, Brescia); Xavier Le Roy,
Self Unfinished, 1998, performance (foto
Katrin Schoof);
Tomoko Sawada, Decoration/Face, 2009,
Digital C-Print, 60 x 60 cm x 9 (courtesy
Connoisseur Contemporary, Hong Kong); Florian
Meisenberg, From the Series: Crawling Around
in the Darkness (Desire of Mankind), 2008,
olio su tela, 41 x 54 cm (courtesy Kate MacGarry,
London); Hans-Peter Feldmann, Teapot with
shadow (courtesy Massimo Minini);
Barthélémy Toguo,, Road to exile, 2008,
tecnica mista (legno, tessuto, bottiglie), dimensioni
variabili (courtesy Primo Marella, Milano, Beijing);
goldiechiari, Dispositivo di rimozione #34,
2010, collage, 26 x 27,4 cm su cornice da 50 x
50cm (courtesy Gonzales y Gonzales, Santiago).