Moniker, progetto ambizioso di Frankie Shea, ha scelto la settimana dell’arte -della più grande e consolidata fiera d’arte di Londra- per offrire una alternativa, sofisticata, attenta, intelligente, ai modelli più convenzionali e diffusi di esposizioni d’arte.
Moniker gioca tutto su un settore solitamente sorvolato in terra britannica, acclamato invece nei musei di tutto il mondo: la street art degli urban artists e le correlate, interessanti subculture. Gli altri che esistono oltre Banksy insomma.
Una selezione accurata dalle liste di artisti, presi tra le migliori gallerie della scena internazionale, punta i riflettori su un movimento cresciuto negli ultimi 20 anni, cui spetta un posto importante proprio nella vita artistica di Londra, in costante crescita e cambiamento. L’obiettivo è aprire il mercato londinese alla rete internazionale di gallerie, artisti, collezionisti e acquirenti e critici, con un appuntamento annuale fisso.
Sei gallerie e sei project spaces fanno Moniker 2010. C’è Black Ratt Press, c’è Berlino, Los Angeles, New York insieme a San Paolo e Milano.
Lo spazio del Village Underground offre una accoglienza domestica e un contatto quasi familiare con le opere e gli artisti, alcuni di loro ancora intenti in strada a graffitare sui muri.
Frankie, cartella/programma a portata di mano, è l’ineccepibile padrone di casa, disponibile a raccontare arte nuova: la storia di Moniker.
