Diego Grandi / Lea Ceramiche

Per Diego Grandi la piastrella non è solamente un prodotto bidimensionale, ma una superficie dalle radici profonde. Con la collezione Mauk, presentata lo scorso anno, il designer è riuscito a ottenere, a partire dal supporto Slimtech di 3mm di spessore, una complanarità estrema e assolutamente grafica. “L’idea di Mauk è il ripercorrere una memoria attraverso una rilettura della storia legata al decoro” - spiega. E già nel nome, Mauk, contiene una chiave di lettura per la collezione: Mauk è il soprannome che veniva dato a Escher quando era piccolo. In omaggio all’artista e matematico olandese, in Mauk, il decoro del cubo a tre facce con le varie gradazioni di grigio, dal bianco, passando al grigio, arrivando al nero, rende la tridimensionalità della superficie.

Con le collezioni Gouache.10 presentate quest’anno, Grandi sperimenta un nuovo approccio per portare avanti una ricerca, iniziata con l’azienda modenese sette anni fa, volta alla produzione di un materiale che restituisca l’idea della tattilità e della superficie mossa. “Dalla collezione dell’anno scorso ho cercato di scardinare l’ortogonalità contenuta all’interno. La collezione di quest’anno parte da un’idea di palette cromatica. Sono intervenuto non sul decoro, ma sul colore, individuando sette colori, imperniati su un neutro chiaro, che bilancia tre colori caldi e tre colori freddi”.

La collezione si chiama Gouache. La gouache è una tecnica, che differisce dall’acquarello perchè è su base pastosa. Una sorta di tempera molto più polverosa rispetto alla brillantezza. Anche i colori ottenuti per la collezione hanno una loro polverosità, un assorbimento della luce stessa. La collezione viene prevista in due finiture, due trattamenti diversi della superficie: una più brillante, legata alla texturizzazione della superficie ceramica, e un’altra, la gouache douce, nella quale si è cercato di restituire calore alla ceramica, tutte le porosità vengono eliminate a dare una mano morbida e vellutata. Alla base vi è il triangolo. Un triangolo di lato 8 cm che viene montato su rete a creare moduli di 8 triangoli che possono essere composti in maniera differente e che danno il movimento della parete.

Gouache.10 è una collezione aperta, che si arricchirà ogni anno di una palette colori diversa. Quella concepita quest’anno è Libeccio. “La matrice di Libeccio” – spiega Diego Grandi – “è una matrice, a livello iconografico, mediterranea che però viene restituita attraverso colori completamente estranei alla cultura mediterranea. L’ispirazione è molto nordica a livello cromatico, però allo stesso tempo c’è un détournement (n.d.r. spaesamento) dato dal decoro, che è di origine normanna, araba, mediterranea, marocchina, e che viene rivisitato attraverso una dimensione cromatica estranea. Un segno che viene riletto completamente”. Giulia Guzzini

Nelle immagini:
1. Diego Grandi ritratto con alle spalle un'ambientazione della collezione Gouache.10
2. Un'ambientazione della collezione Mauk, a pavimento e a parete.
3-5. Ambientazioni delle collezioni Gouache.10

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