Questi materiali richiedono per la cottura temperature molto elevate e una ricerca più attenta sugli impasti e sulla composizione degli smalti. Si tratta di materiali che prendono una consistenza più duratura, poiché le terre vengono cotte al limite della loro resistenza. La consistenza di questi materiali e la colorazione, più vicina al mondo minerale, li rendono più naturali e meno artificiosi.
De Zan fotografa per passione gli edifici di Milano: un soggetto ricorrente nelle sue fotografie è il grattacielo Pirelli. La sua forma schiacciata, quasi bidimensionale, con i due larghi fronti che vanno quasi a toccarsi glielo fanno sentire vicino alle forme delle sue ceramiche. Ed è quest'anno che ricorre il 50° anniversario della costruzione del grattacielo simbolo di Milano. Per questa ricorrenza ha deciso di intraprendere un percorso di ricerca che potesse unire il suo lavoro e la sua passione per la fotografia.
Inizia così la realizzazione di una serie di ceramiche ispirate all'edificio. Prima piccoli bozzetti, poi vasi e infine sculture che riproducono i tratti distintivi dell'architettura semplice ed essenziale dell'opera di Gio Ponti. Dopo questi prototipi nasce l'idea di sperimentare altri materiali. La carta, già utilizzata da De Zan per alcune sue opere di collage o incisioni, si presta a riprodurre con efficacia le forme del grattacielo Pirelli.
L'idea di realizzare piccole opere in un materiale leggero e quotidiano si ricollega alle sculture da viaggio di Bruno Munari. Con lo stesso spirito dell'artista milanese ha pensato a un oggetto da mettere in valigia per sentirsi a casa anche lontano da Milano: “Tre Pirelli da viaggio”, un'edizione limitata creata in collaborazione con l'officina d'arte grafica Lucini.
