La costruzione della nuova galleria è stata realizzata su un lotto dove insisteva un capannone utilizzato come deposito per le opere. Il nuovo spazio nasce dalla sovrapposizione di volumi elementari con proporzioni diverse tra loro e con un diverso rapporto tra spazio interno e luce naturale. Dall'esterno, l'edificio appare compatto, solo dall'interno si coglie la diversità dei volumi collegati visivamente tra loro.
Dei quattro livelli uno è interrato e si colloca arretrato rispetto all'allineamento della strada così da definire uno spazio antistante l'edificio come una piccola piazza aperta verso la città.
Il volume fuori terra è caratterizzato dall'arretramento dei due piani superiori rispetto al piano terra, che rappresenta lo spazio principale della galleria e la cui copertura piana diventa un grande terrazzo al primo livello. Un secondo terrazzo si trova sulla copertura dell'edicifio ed è caratterizzato da un grande lucernario che illumina il secondo piano privo di aperture sul fronte principale.
Lo spazio e la luce sono gli elementi che definiscono i grandi volumi delle sale espositve, con altezze tali da accogliere anche le opere di dimensioni più importanti, mentre uffici e servizio si trovano sul fondo della galleria. La scelta di posizionare le scale all'esterno dell'edificio ha permesso di sfruttare al massimo gli spazi interni fornendo al contempo un elemento di linguaggio fortemente caratterizzante la facciata posteriore. La struttura delle scale, realizzata interamente in ferro zincato, si articola con doppie rampe che si incrociano e conducono alle alte vetrate di accesso alle sale.
Il piano terra si apre sul cortile d'ingresso attraverso una grande vetrata suddivisa dai montanti dei serramenti il cui ritmo è scandito dall'alternanza tra ingressi pedonali e grandi aperture per l'accesso delle opere di grandi dimensione. La medesima scansione è ripetuta nella vetrata di accesso alla vetrata del primo piano e riemerge sul terrazzo di copertura sottoforma di pergolato in profilati di ferro che fungono anche da struttura portante per la serra vetrata posta in cima all'edificio.
L'attenzione data ai materiali è evidente nella scelta della finitura di tutti i matriali in cemento bianco TX Millenium, un cemento 'ecologico' capace di ricreare il processo di fotosintesi proprio delle piante e pertanto in grado di ridurre il livello di anidride carbonica presente nel microclima circostante. Cemento anche per i pavimenti, grigio industriale ovunque, sia nelle sale espositive, sia negli spazi all'aperto.
Progetto: CLS architetti
Foto: Corinna Cappa, Emanuele Lico
